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Pro Patria al lavoro per il consolidamento societario

di Maria Lopez
Fonte: la prealpina

Il viaggio verso il suggestivo Lago d’Orta non sarà una gita. Mercoledì chi vuole sognare lo scudetto deve vincere e la Pro Patria si presenza lassù con le giuste ambizioni e con la consapevolezza che il Gozzano ha le sue stesse possibilità di passare il turno.

Il tricolore sullo sfondo, il futuro prossimo sull’agenda della presidente Patrizia Testa e dei suoi collaboratori. La prima mossa ufficiale ancora non c’è ma le prime mosse, ufficiose, ci sono state e ci sono. Il fattore tecnico si intreccia con gli altri fattori, quello economico prima di tutto e quello societario che è una conseguenza.

La fortuna del club tigrotto è di avere un architrave sul quale poggiare il suo domani. Ossia
la presidente che tanto ha fatto e tanto fa per la Pro. Ma come lei stessa ha più volte sottolineato più si sale di categoria e più si alza l’asticella. E soprattutto, nello specifico del salto in serie C, il peso economico da sostenere aumenta notevolmente.

Il progetto, a grandi linee, dovrebbe essere delineato e si parte – o si dovrebbe partire – dal consolidamento del gruppo che ha dominato il tostissimo girone B della serie D. Come in un cantiere, però, c’è da scegliere come procedere nel consolidamento. È cosa nota che Patrizia Testa tenga tantissimo a Sandro Turotti e di conseguenza alla panchina di Ivan Javorcic, con il quale il direttore sportivo ha una perfetta intesa, un’intesa che dovrebbe essere più che solida. Ma il condizionale – e lo sanno tutti – nel calcio è assolutamente d’obbligo. Per annunciare i rinnovi e le conferme serve ancora un po’ di tempo perché dietro le quinte ci sono manovre in corso. Marco Calleri, probabilmente affiancato da qualche imprenditore, potrebbe essere ancora interessato a una partecipazione nella compagine societaria.

Quello che non è ancora chiaro quale sia eventualmente la quota, ma anche il ruolo che deriverebbe da questa partecipazione. Sembrava che un incontro avvenuto qualche settimana fa e concluso con una fumata più nera che grigia avesse chiuso definitivamente questo canale.

Invece la pista è sempre calda anche se filtrano poche indiscrezioni. Il riserbo, in casi come questo, è comprensibile anche se il punto irrinunciabile affinché la trattativa possa continuare è che la presidente mantenga la sua carica. Come in ogni trattativa – sempre che di trattativa si possa parlare – il tema è comunque la distribuzione delle quote e quindi di chi conta cosa. Questione di equilibri, insomma, da trovare per poter dare maggiore spessore alla società in vista dell’impatto con il professionismo e con i costi che ne derivano. In attesa di passare dal condizionale al presente indicativo, comunque, ci sono però alcune situazioni già molto avanzate riguardanti gli sponsor.

Insomma, uno scenario in divenire quello della Pro Patria, sapendo che il tempo passa e le scadenze si avvicinano. A occhio e croce entro il 30 giugno ci sono da sborsare circa 500 mila euro compresa fidejussione (350mila euro) e impegni vari. Oltre a dover mettere mano per migliorare l’organizzazione societaria e adeguarla alla categoria professionistica.
Per dire che per Patrizia Testa c’è tanto lavoro da fare. Con l’obiettivo non soltanto di essere all’altezza (economica e organizzativa) della nuova categoria, ma anche di gettare basi robuste per garantire sostenibilità a lungo termine.


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