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Matelica, il presidente Canil: "Vincere il campionato? Sarebbe meritato"

di Redazione NotiziarioCalcio.com

Il Matelica segue con molto interesse l'evolversi della situazione legata all'emergenza sanitaria. Queste le ultime dichiarazioni del presidente Canil: "Dispiace tantissimo per questa situazione e non so come andrà a finire. Il sogno del Matelica è sempre stato quello di vincere il titolo sul campo. Tra l'altro quest'anno abbiamo assistito ad un campionato bellissimo, con addirittura 4 o a volte 5 squadre a contendersi la vetta. Sono convinto che sarebbe stato uno spettacolo giocare questa parte finale. Voglio fare i complimenti ai miei ragazzi e allo staff perché in questa stagione si era creata un'atmosfera unica, un'armonia secondo me senza precedenti negli ultimi anni del Matelica".

"Se il campionato si chiudesse ora e noi fossimo i vincitori credo che sia per merito, non per caso", continua il presidente biancorosso, "basta guardare le statistiche. Però da parte mia ribadisco con forza che non mi piacerebbe affatto vincere così. Riprendere il campionato? Dobbiamo essere realisti. Come ho già detto non voglio che questo campionato si chiuda così, ma vedo difficile un ritorno in campo. La situazione è grave e devastante ogni aspetto, in tanti ancora non l'hanno capito. Vedo gente che non rispetta delle semplici regole e vedo una gestione da parte di chi ci governa a volte superficiale".

Sull'aspetto economico: "Sono ancora più preoccupato. Per quello che vedo oggi non ci sono tante speranze per vedere una ripartenza del calcio con le stesse prerogative e realtà che abbiamo avuto fino ad oggi. Già tante società erano in difficoltà o hanno dovuto ridurre i loro impegni economici prima di questa emergenza. Anche noi fondamentalmente nelle ultime stagioni abbiamo ridotto le spese. Quando ripartirà il paese, non sappiamo se esisteranno ancora tutte le aziende. Quindi non so quante di queste realtà in futuro possono sponsorizzare le varie società calcistiche. La mia azienda per esempio al momento lavora a meno del 50%, con più o meno gli stessi costi fissi di quando lavorava a pieno regime. Figuriamoci in che situazione si possono trovare tutte quelle fabbriche che sono totalmente ferme con la produzione".


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