.

Latte Dolce, Bianchi: "Non è tempo di bilanci"

di Ermanno Marino
Fonte: sassari latte dolce

 

Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, tutti hanno già voglia di tornare sul rettangolo verde e allenarsi, in attesa di una nuova gara di campionato, quella dell’ìmmediato riscatto. Il 4-0 di Rieti è risultato che fa male e fa arrabbiare ma non può in alcun modo fiaccare la verve e l’entusiasmo di una società e di un team rinnovati e lanciati alla ribalta della quarta serie italiana con un importante progetto in prospettiva interamente made in Sassari. L’imperativo in casa biancoceleste è archiviare la sconfitta, ricaricare gambe e testa, incanalare la rabbia sui binari del duro lavoro in allenamento e presentasi al top al prossimo appuntamento con il campo, domenica prossima in campionato contro il Budoni nella seconda stra isolana della stagione. A Daniele Bianchi l’analisi della gara di Rieti e il punto della situazione in casa Sassari calcio Latte Dolce.

La fotografia del match giocato domenica? «Siamo andati a giocare in casa di una squadra reduce da un buon inizio di campionato, nel primo tempo abbiamo giocato a viso aperto andando sotto di un gol ma tenendo viva la partita e creando i presupposti per andare vicino al pareggio. Nel secondo tempo abbiamo preso tre gol nel giro di otto minuti e chiaramente la partita ha svoltato in quel frangente».

La chiave del match a inizio ripresa rientrati in campo dopo l’intervallo: «Non può esserci una spiegazione puramente tecnica per un ‘inizio di un secondo tempo così. Può esserci stata una differenza di intensità mentale, perché dopo il loro raddoppio abbiamo accusato il colpo e abbiamo perso sicurezza, ma questo non può accadere. Non può accadere alla squadra e a me in primis, dato che essendo un over devo trasmettere certezze ad un gruppo giovane come il nostro».

Cosa non ha funzionato a Rieti? C’è qualcosa da salvare? «Cosa c’è da salvare dopo un 4-0? La risposta più comune sarebbe niente, ma alla terza giornata bisogna guardare a medio termine. Non è certo tempo di bilanci ma è il momento di capire cosa rafforzare e quali aspetti del gruppo migliorare. La nostra rosa ha sicuramente dei margini di miglioramento, bisogna capire quanto siamo disposti a lavorare per raggiungere i vari step di crescita, questo sta a noi giocatori».

Come si reagisce a un ko che fa arrabbiare? «È un ko che brucia, e tanto. Una sconfitta che deve essere uno stimolo a dare qualcosa in più in questa settimana di lavoro. Il nostro processo di crescita passa anche dalla fame e dalla voglia di migliorare individualmente, e di conseguenza come gruppo, che deve essere alimentata a prescindere dal risultato della domenica precedente. Ma è inevitabile che, almeno inizialmente, tutti teniamo a dimostrare che non siamo quelli di domenica scorsa».

Prossimo avversario? «Affrontiamo il Budoni, una formazione che non ha iniziato bene il campionato ma che ha un’identità di squadra marcata. L’abbiamo già incontrata in Coppa Italia e so quello che dico: ora però dobbiamo pensare a noi stessi e concentrarci sul nostro percorso».


Altre notizie
PUBBLICITÀ