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Clivense, Pellissier: «La questione del marchio “Clivense” è vecchia di due anni, è del tutto infondata e non ci preoccupa»

di Anna Laura Giannini

In merito alle notizie uscite sulla stampa rispetto alla controversia giudiziale intentata dall’allora A.C. Chievo Verona e dalla Paluani al Tribunale delle Imprese di Venezia anche circa l’utilizzo del nome e del marchio “Clivense” da parte dell’originaria società sportiva fondata da Sergio Pellissier e ora iscritta in Seconda Categoria, la società precisa che si tratta di una controversia risalente a due anni fa e che, ad oggi, non ha portato a nulla.

Le domande rivolte contro la società sono sempre state respinte con fermezza perché radicalmente infondate, come chiunque può facilmente comprendere. «Inoltre, non solo il giudizio è stato sospeso per questioni di giurisdizione - sottolineano i legali della società - ma, nel frattempo, lo scenario è completamente mutato dal momento che le due società, la Paluani S.p.a. e la A.C. Chievo Verona S.r.l., sono entrambe fallite mentre il marchio “Chievo” è stato posto all’asta».

Sergio Pellissier si è espresso in modo definitivo sulla questione: «Occorre chiarire e precisare che quella del “marchio” - la sola controversia che ci ha coinvolto, mentre non ci riguardano le domande rivolte alla FIGC - è controversia vecchia di due anni, del tutto infondata e non ci preoccupa. Pure un’eventuale ed astratta ripresa del giudizio, a fronte delle mutate condizioni, non intacca, ed anzi rafforza, la convinzione circa la legittimità del nostro operato».


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