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Clima teso in casa Ragusa: il presidente Cutrufo risponde alle critiche

di Redazione Notiziario del Calcio

In un clima di crescente tensione, il presidente del Ragusa, Gaetano Cutrufo, ha rilasciato una nota stampa in risposta alle critiche ricevute dopo le prime due giornate di campionato. Il comunicato, carico di emozione e determinazione, affronta diverse questioni che stanno agitando l'ambiente calcistico ragusano.

Cutrufo ha esordito esprimendo dispiacere per il "senso di malessere" percepito in una minoranza dei tifosi, ma ha riservato parole più dure per una parte della stampa locale, accusata di lavorare "perniciosamente" per mettere in difficoltà la società, danneggiando l'intera comunità sportiva di Ragusa.

Il presidente ha poi respinto con forza le critiche mosse alla squadra dopo solo due giornate di campionato, definendole frutto di "confusione e incompetenza", se non addirittura di "malafede interessata". In particolare, ha contestato l'etichetta di "società di avventurieri" affibbiata al club, ricordando i successi ottenuti nelle categorie inferiori e l'impegno economico profuso dai dirigenti senza alcun ritorno personale.

Cutrufo ha ammesso il ritardo nell'avvio del progetto sportivo per questa stagione, giustificandolo con l'incertezza che gravava sul futuro stesso del Ragusa Calcio. Ha ribadito l'intenzione di allestire una squadra competitiva, pur senza ambizioni di primato, e ha sottolineato la sfortuna per gli infortuni occorsi a due attaccanti in rapida successione.

Un passaggio significativo della nota riguarda l'autocritica: "Forse, i critici hanno ragione: non sono un buon dirigente", ha affermato Cutrufo, paragonando la sua esperienza di dirigente d'azienda con quella sportiva. Ha poi evidenziato il basso numero di abbonati (solo quaranta) rispetto ai 1300 del Siracusa, suggerendo una riflessione sulla risposta della piazza ragusana al progetto sportivo.

Il presidente ha voluto chiarire che queste considerazioni non sono una minaccia di abbandono, ma piuttosto un invito a guardare i fatti concreti oltre le "chiacchiere sgradevoli, confuse e forse in malafede".


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