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Bari, soldi ben spesi dalla società: costato due milioni ora vale oro...

di Davide Guardabascio
Fonte: gazzetta dello sport

È costato oltre due milioni di euro il Bari che sta dominando il campionato. Molto, viste le cifre che girano in D. Ma c’erano ben poche alternative per De Laurentiis, chiamato a mettere in moto una nuova azienda, darle anima, porre le basi per un futuro che potrebbe essere radioso. La prima squadra è costata 1,6 milioni di euro lordi (ingaggi compresi, naturalmente).

Mentre i costi relativi allo staff tecnico e dirigenziale ammontano a 180.000 euro. Alla lista dei conti va aggiunto il quantum di gestione ordinaria del San Nicola (alla fine del primo anno dei De Laurentiis, potrebbe anche essere il doppio rispetto ai 250.000 euro previsti), quello dell’acquisto delle attrezzature sportive (la vecchia società non aveva lasciato nulla), le spese delle trasferte e dei ritiri: più elevate delle altre squadre di B.

Facile pertanto che la stagione si chiuda con i conti in rosso. Cosa che, del resto, la società aveva messo in preventivo. Ma la riconosciuta abilità manageriale e commerciale dei De Laurentiis e dei loro collaboratori (a Bari in prima linea c’è il club manager Matteo Scala) finirà per «limitare i danni». E sarebbe anche il modo più efficace per ripartire di slancio. Prova ne sia che, mai in passato, la società aveva chiuso tanti accordi di partnership con imprese del territorio e nazionali. Basti pensare ai 3 sponsor di maglia, all’accordo con DAZN o a quello con il gruppo TeleBari. Entrate che sono destinate a crescere, con i biancorossi destinati a salire di categoria. Al resto ci ha pensato il calore dei baresi che non hanno lasciato solo il Bari, nel momento della caduta più rovinosa. Le cifre ufficiali degli incassi non sono mai state rese note. Ma un rapido calcolo consente di stabilire che gli abbonati abbiano prodotto circa 800.000 euro di incasso, quasi la metà invece il ricavato dal botteghino. L’operazione «Gran Finale», lanciata dal presidente Luigi De Laurentiis nei giorni scorsi è tesa a rafforzare la fidelizzazione dei tifosi con la Fan Card nonché a far lievitare (attraverso sconti cospicui, a quanti saranno presentati dagli abbonati) presenze e incassi nelle ultime 5 gare casalinghe.

Il Bari è stato costruito bene, ma in breve tempo, con over pronti e under di livello, per investire, anche per maturare eventuali plusvalenze. Un processo che inizierà la prossima stagione. L’agenda dei dirigenti è ricca di giovani profili, da far crescere o girare in prestito. In quanto agli under di Cornacchini, solo Nannini, Bianchi e Turi sono di proprietà. Gli altri, a cominciare dai più talentuosi Marfella, Piovanello, Langella, Liguori e Aloisi, sono prestiti. Il loro futuro dipenderà soprattutto dai club di appartenenza. Discorso diverso per Quagliata, su cui il Bari si è riservato un diritto di riscatto con la Pro Vercelli. I più grandi? Tutti (tranne Iadaresta) hanno siglato accordi pluriennali. Ma le superstar Floriano, Di Cesare, Brienza, Mattera e Bolzoni hanno un mercato limitato, per ragioni anagrafiche, mentre Simeri (25), Hamlili (27) e Neglia (27) stanno vedendo lievitare le rispettive quotazioni.


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