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Trapani, Antonini: «Il calcio italiano è una barzelletta, serve una rivoluzione»

di Chiara Motta

Il presidente del Trapani, Valerio Antonini, ha lanciato un grido d'allarme sul futuro del calcio italiano. Intervenuto a "Spazio Sport Live", il dirigente ha criticato duramente l'attuale sistema, definendolo "una barzelletta".

Secondo Antonini, la principale causa del declino del calcio italiano è il numero eccessivo di squadre nei campionati professionistici. "Se non si riduce a 18 il numero di squadre in Serie A – ha affermato, come ripreso da sporticily.it – e non si trova un modo per far riposare di più i giocatori, il turnover continuo diventerà inevitabile".

L'impegno agonistico eccessivo, unito a un calendario troppo fitto, starebbe portando i calciatori ad arrivare alla soglia della stanchezza già a metà stagione. "I giocatori di Serie A sono già stanchi a novembre-dicembre – ha sottolineato Antonini – e questo incide negativamente sulla qualità dello spettacolo".

Il presidente del Trapani ha poi puntato il dito contro l'appiattimento del gioco e la perdita di appeal del calcio italiano: "Il calcio è diventato noioso, la Serie A è noiosa. Se confrontiamo il nostro campionato con la Premier League, la differenza è evidente. Gli stadi inglesi sono moderni e pieni, c'è un'atmosfera coinvolgente e un'attenzione maggiore da parte degli investitori".

Antonini ha concluso il suo intervento lanciando un monito: "Se non interveniamo in modo deciso, rischiamo di assistere a un'ulteriore contrazione del calcio italiano. Molte squadre di Serie B e C potrebbero fallire".

Le dichiarazioni di Antonini trovano eco nelle analisi di molti addetti ai lavori e alimentano il dibattito sulla necessità di una profonda riforma del sistema calcistico italiano.


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