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Finale Coppa Italia: che partita sarà Juventus-Inter?

di Maria Lopez

Manca ancora qualche giorno prima della finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, eppure è già tempo di porsi alcune domande. La più importante di queste ha senza dubbio a che fare con l’incontro a cui assisteremo: sarà o meno degno della fama che circonda tali prestigiosissimi club? Risposta: assolutamente sì, perché tra pochi giorni andrà in scena uno spettacolo calcistico dalle emozioni infinite. Motivo? Quando queste due storiche antagoniste si incontrano non esiste pronostico che tenga. Detto diversamente, il match tra bianconeri e nerazzurri è e sarà sempre una partita da 1x2 a prescindere dal valore delle rose, essendo il derby d’Italia, appuntamento sportivo di primissimo livello in grado di offrire grandi motivazioni ai calciatori, che vanno al di là della semplice vittoria, in questo caso della coppa nazionale. Avere la meglio su Bonucci e compagni, lato Inter, oppure su Lautaro e compagni, lato Juve, è motivo di vanto e orgoglio non solo per i protagonisti ma anche per le società stesse. Questa la miglior chiave di lettura per prepararsi al meglio per la finale di Coppa Italia, che quest’anno si prospetta più frizzante rispetto al solito.

E se le polemiche arbitrali per una volta facessero bene al calcio?

Premessa: le polemiche arbitrali nel 99,9% dei casi non fanno bene al calcio, perché creano inutili dissapori tra le formazioni coinvolte, che possono durare settimane, se non mesi. Il VAR, strumento tecnologico di ultima generazione che avrebbe dovuto porvi rimedio non sta riuscendo nel suo intento, e Juventus e Inter lo sanno bene. L’ultima volta che i bianconeri e i nerazzurri si sono incontrati è successo di tutto; ogni riferimento va al rigore ribattuto da Hakan Çalhanoğlu. Al di là dell’eclatante episodio, a cui è possibile dare più di una spiegazione, non è che per una volta la polemica arbitrale può fare bene al calcio? Ovvero, non è che Juventus e Inter dopo quel fatto sportivo si affronteranno con maggior furore agonistico mercoledì 11 maggio? Una provocazione questa affermazione? Sì, ma fino a un certo punto, perché basterebbe mettersi nei panni di Chiellini e compagni per capire come la voglia di rivincita bianconera sarà insolitamente grande dopo quella “strana” sconfitta allo Juventus Stadium. E lo spettacolo ringrazia, anche perché l’Inter non starà certo a guardare.

Più libere di esprimersi

Giocando in campo neutro, e precisamente a Roma presso lo Stadio Olimpico, Juventus e Inter saranno certamente più libere di esprimersi, cosa che non avverrebbe, né da una parte né dall’altra, se la finale di Coppa Italia per assurdo si disputasse o a Torino o a Milano. Questo dettaglio farà la differenza, e gli appassionati non possono che gioirne. Perché un conto è avere gli spalti pieni o di tifosi nerazzurri o di tifosi bianconeri, un conto è avere gli spalti sì pieni, come per altro non accade da un po' di tempo, ma per metà e metà. Stando così le cose, non ci saranno cori che prenderanno il sopravvento, e i calciatori presenti sul rettangolo verde non verranno "distratti" dall'intervento di quello che viene comunemente definito il 12° uomo. Dunque ci si dovrà aspettare di tutto, sia che la Juventus, dopo lo smacco di Supercoppa, domini l'avversario, sia che l'Inter, carica per aver raggiunto questa finale, si riconfermi ancora una volta sulla squadra arci-rivale di sempre. Non importa come finirà la partita, se ai tempi regolamentari, ai supplementari oppure ai calci di rigore; ciò che importa è che l’epilogo di questa manifestazione sarà dei migliori, merito soprattutto di alcuni fuoriclasse che scenderanno in campo.

Lautaro e Vlahović: attenti a quei due!

Gli indiziati principali in grado di determinare il destino di Juventus-Inter, manco a dirlo, sono loro due: Lautaro e Vlahović. L’attaccante nerazzurro e quello bianconero sono i giocatori che più di tutti gli altri possono attraverso una giocata di qualità fare la fortuna della propria squadra d’appartenenza. Senza andare troppo lontano nel tempo, basti pensare ad esempio alla doppietta del Toro contro il Milan proprio in semifinale di Coppa Italia.


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