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Turris, Baratto: “Qui piazza da Lega Pro ma pensiamo alla salvezza. Contattato da club blasonati...”

di Titti Acone

Subentrato alla quattordicesima giornata sulla panchina della Turris, Giovanni Baratto (foto) è l’autore dell’ennesimo miracolo su una panchina campana. In otto partite, con cinque vittorie, un pareggio e sole due sconfitte, è stato l’artefice – insieme ovviamente alla squadra e alla società – di una rimonta, passando dal tredicesimo posto al sesto.

In esclusiva per il nostro sito www.notiziariocalcio.com , le dichiarazioni del mister dei coralini.

Il nostro obiettivo rimane la salvezza – ci spiega Baratto – altro che playoff. Anche se io sono un vincente di natura e cerco sempre di trasmettere quella mentalità alla squadra, per ora rimaniamo con i piedi ben saldi per terra. Ci sono degli obiettivi prefissati dalla società e bisogna rispettarli. Se si riesce a fare meglio delle aspettative di inizio stagione, ben  venga. Quindi dobbiamo raggiungere quanto prima quota 45-46 punti, poi ragioneremo sul da farsi.”

Baratto, classe 1969, è in possesso già di una discreta esperienza, avendo iniziato da soli sei anni da allenatore. Prima a Nola, poi Somma Vesuviana (Viribus Unitis), Castel S.Giorgio, Stasia, Sant’Antonio Abbate (NA), sempre subentrando e facendo molto bene. Senza considerare le quasi 600 presenze da calciatore - 597 “caps” e 220 gol - nei campi di serie C e D fra Latina, Juve Stabia, Siracusa, Turris e Catanzaro fra le tante.

Mi fate arrossire – prosegue il mister dei corallini – in effetti, sono quasi trent’anni che sono sui campi da gioco. Qualcosa penso di aver imparato. Il mio maestro è stato Carrano, avendolo avuto per più anni, lo sentivo quasi come un secondo padre. Ho avuto tanti allenatori ed ho  appreso da tutti quello che è il mio  modo di pensare calcio ora.”

Ottimo campionato fino a questo momento?
Mi farebbe piacere partire con una squadra dall’inizio. Quest’anno ho avuto dei contatti, anche con società importanti e blasonate di D ed Eccellenza. Purtroppo però non siamo riusciti a trovare un accordo. Cerco di verificare la bontà della società e della proprietà. Tanti parlano di progetto, mi sembra una parola ed un termine abusato, quasi superflua. Mi accontenterei di un minimo di concretezza, tanto noi allenatori siamo i primi a pagarne le spese. Per ora stiamo facendo molto bene, meglio di quanto pensassi. Grazie alla squadra che ho trovato, al lavoro fatto da chi c'era prima di me , alla società e al fantasico pubblico”.

Non è un momento facile per il calcio, specie in Campania
Per noi allenatori ancora peggio. Siamo in tanti, è un periodo difficile. Da quando ho smesso con il calcio giocato ed ho deciso di fare l'allenatore, ho avuto la fortuna di alcune opportunità come Nola, Somma Vesuviana, S. Anastasia e S. Antonio Abate che mi hanno insegnato e dato tanto. Oltre ad essere piazze dove c’è una cultura calcistica. Ora Torre del Greco: non potevo augurarmi quest'anno una situazione migliore. Piazza da Lega Pro ed un gruppo di ragazzi che prima di essere ottimi atleti sono un gruppo sano e di valori importanti. Società vicina e mi sorprende non ascoltare mai di questioni economiche. Quasi un’isola felice”.

Mister ed ora quali obiettivi?
Sempre gli stessi, il Potenza domenica e poi vediamo. Una partita alla volta. Lo so bene da giocatore ed ora da allenatore. Basta perderne una e cambia lo scenario. Un passo alla volta, step by step come dicono gli americani. La società mi ha chiesto la salvezza e cercherò di raggiungerla in ogni modo. Per quanto mi riguarda, continuo a mettere tutto me stesso nell’attività che svolgo, sperando che qualcuno si ricordi di me, non solo da ottobre, novembre o dicembre, ma almeno una volta anche a giugno o luglio".


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