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Equipe Campania, Cozzolino a NC: "Pronto per una nuova sfida: ho voglia di riscatto"

di Stefano Sica

Dal 20 luglio è aggregato al gruppo dell'AIC Equipe Campania che si allena al Vallefuoco di Mugnano. Otto settimane piene di lavoro - compreso un breve periodo trascorso con l'Afragolese di Giovanni Masecchia - iniziate con i 14 giorni di pre-ritiro disposti dal referente AIC per l'Italia Meridionale, Antonio Trovato. Gennaro Cozzolino è ormai una vecchia guardia dell'Equipe e, certamente, uno dei migliori jolly di centrocampo attualmente a disposizione nel mercato della serie D, senza trascurare qualche approccio avuto anche in C in qualità di under (è un '98). La sua versatilità tattica, unita alle indubbie qualità tecniche, ha consentito al tecnico Antonio Vanacore di utilizzarlo sia come mezz'ala in un centrocampo a tre, sia in coppia con Vincenzo Perna quando si è scelto di sperimentare il 3-4-3. Tanta abnegazione sul prato verde ma anche una spiccata vocazione riflessiva fuori dal campo. Insomma, un giovane già adulto che sa come carpire la fiducia dei compagni. Intanto i ringraziamenti a tutta la famiglia AIC. "Qui l'organizzazione è davvero eccellente - esordisce ai nostri microfoni -. L'entourage dell'Equipe ti fa sentire come se fossi inserito in una squadra di club. Non ci manca davvero nulla. Ormai, dopo quasi due mesi con loro, posso dire che abbiamo lavorato bene, sia a livello tattico sia fisico col Prof. Esposito. Ci divertiamo ma, nello stesso tempo, riusciamo a tenere sempre alti i ritmi del nostro lavoro. Questo perché ci sono tanti calciatori abituati a un certo tipo di allenamenti, che hanno una mentalità da professionisti. Io stesso mi sento ormai all'80% della condizione. Insomma, il bilancio è più che positivo. Ora deve solo sbloccarsi la mia situazione personale". 

In questo senso cosa si sta muovendo?

"Le richieste in realtà non mi mancano, già da diverse settimane. Ho bisogno di rilanciarmi, ho tanta voglia di riscatto. E sto cercando quel contesto giusto che mi metta in condizione di esprimere compiutamente il mio valore. Bisogna essere lungimiranti nel valutare progetto e organizzazione societaria per non commettere errori. Come si sa, l'ultimo anno ad Agropoli è stato un po' caotico per me. Ed è evidente poi che situazioni simili contribuiscano a farsi un giudizio tecnico alterato di un giocatore. Abbiamo vissuto tutti una avventura surreale: non so come si potesse fare bene se il martedì, alla ripresa degli allenamenti, a tutto si pensava tranne che alla partita di due giorni prima per analizzarla ed apporre i correttivi giusti". 

In tutto questo, il rapporto con l'ambiente come è stato?

"Buono. Nell'ultimo periodo è stata proprio la fusione tra l'impegno di alcuni tifosi, e quello di diversi vecchi dirigenti, a far sì che l'Agropoli andasse avanti. Chi è subentrato, ha fatto di tutto per colmare certe lacune ed appianare alcuni debiti. A loro va fatto un plauso: se l'Agropoli è ancora viva e potrà festeggiare il centenario, è grazie a queste persone. Alla fine non posso che fare l'in bocca al lupo al club per la prossima annata: sarò sempre grato per aver vestito questa maglia".

Quali sono le tue caratteristiche tecniche?

"Sono una mezz'ala classica per una mediana a tre, ma ho fatto anche l'esterno di centrocampo". 

Ad Agropoli ci arrivasti quasi come un top player: il tuo biennio tra Messina e Reggio Emilia era stato tutto sommato positivo.

"Molto però è stato anche merito dell'Avellino che aveva creduto in me facendomi sottoscrivere tre anni di contratto nel giugno del 2018, quando ero tornato dal prestito a Messina. Un'esperienza, quella in Sicilia, molto formativa e importante per me, che conclusi con oltre 30 partite all'attivo, un gol e diversi assist. L'anno precedente avevo firmato un precontratto con l'Avellino dopo tre anni con la Primavera. Sono stati loro, prelevandomi dalla Mariano Keller, a puntare su di me credendo molto nelle mie potenzialità. Poi purtroppo nel 2018 arrivò la mancata iscrizione in B e fu un brutto momento per tutti noi. Per fortuna giunse subito la chiamata della Reggiana, una società seria e ambiziosa che non a caso ha completato il doppio salto dalla D alla B. Di questo sono molto contento: la vittoria col Bari mi ha fatto molto piacere per loro e per i tifosi. A Reggio andai grazie al Direttore Tito Corsi, ma anche con mister Antonioli legai molto: parliamo di una persona di spessore sia tecnico sia umano. L'anno successivo cambiò tutto lo staff tecnico. Andò via lo stesso Corsi e purtroppo, con grande rammarico, non rimasi. Da lì si aprì la porta Agropoli: Walter Taccone mi fece una proposta che, per un senso di riconoscenza nei suoi confronti, accettai senza esitazioni. Avevo altre richieste ma non ci pensai sopra due volte. Alla fine si è rivelata una scelta sbagliata".  

E ora?

"E ora sono pronto per una nuova avventura. Fisicamente sto bene, mi alleno con cura e non tralascio nulla. Del resto sono uno tenace, resisto e non mollo...". 


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