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Desenzano Calvina, il presidente Marai a NC: «Vogliamo essere protagonisti, non ci poniamo limiti. Eviterei il...»

di Redazione NotiziarioCalcio.com

C’è tanta curiosità su quello che sarà il percorso del Desenzano Calvina, ambiziosa società lombarda che ha cambiato denominazione quest’estate (lo scorso anno il Calvina ha concluso il campionato in zona playoff, nel girone D di serie D).
Per fare il punto della situazione abbiamo intervistato il presidente Roberto Marai, il quale ci ha cordialmente concesso un’intervista telefonica: «Ci presenteremo con una squadra decisamente più agguerrita rispetto allo scorso anno, quando partimmo per salvarci. Quest'anno la rosa è migliorata, c'è un anno di esperienza in più, è il mio secondo anno di presidenza; abbiamo valide alternative in ogni ruolo, partiamo con uno spogliatoio coeso e c'è un clima fantastico. L'undici titolare dello scorso anno è stata confermato quasi totalmente, in più sono arrivati altri calciatori di esperienza e di prospettiva. Abbiamo raggiunto l'obiettivo di passare da Calvina a Desenzano Calvina, era un qualcosa che avevo pensato da tempo; ci sentiamo più a casa, vogliamo aumentare il numero di tifosi e sponsor. Lo scorso anno non avevamo il settore giovanile, gestito dalla vecchia società del Calvina; quest'anno, invece, abbiamo anche circa 350 iscritti tra i più piccoli, mi sono preso una responsabilità diversa. Vogliamo, dunque, essere tra i protagonisti della prossima serie D, non mettiamo limiti: vincere non è mai facile, ma ci proveremo».

Sul protocollo: «Nella nostra categoria bisogna prendere la temperatura, sanificare gli spogliatoi. Con questo nuovo decreto, credo che per i dilettanti ci sia ancora la possibilità di andare allo stadio, con il giusto distanziamento e controllando sempre la temperatura. Si tratta di ulteriori costi che, però, se ridotti a queste cose, possono essere assorbiti. Il protocollo dei professionisti va applicato per la Coppa Italia, ed è per questo che abbiamo declinato l'invito. Mi auguro si possa riprendere al meglio: con la giusta civiltà, credo che tra i dilettanti si possa gestire il pubblico allo stadio, a meno di pochissimi casi in cui ci sono migliaia di tifosi allo stadio».

Sul mercato: «Ci sentiamo completi. Deve arrivare il terzo portiere, già lo abbiamo inquadrato da tempo ma è stato bloccato da problemi di Covid legati alla sua ex squadra».

Il girone: «Mi auguro di trovarmi nello stesso girone dello scorso anno. Cambiare girone significa anche avere delle difficoltà organizzative; avere un anno di esperienza in un girone, significa tanto logisticamente. Nel girone D, inoltre, forse il livello è meno alto di altri. Squadra da evitare? Sicuramente il Seregno, hanno fatto spese importanti. Oltre a quello lombardo, eviterei anche il girone veneto, dove ci sono diverse squadre attrezzate, oltre naturalmente al Trento. Poi, chiaramente, diremo la nostra in qualsiasi girone, sia chiaro. Per arrivare a vincere ci vuole sempre un po' di fortuna, oltre ad un buon organico che crediamo di avere».


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