Turris, Fabiano: "Vinto il campionato dopo il pari di Latina. In C sarà una Turris più ibrida"

31.05.2020 18:42 di Redazione NotiziarioCalcio.com Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoturris
Turris, Fabiano: "Vinto il campionato dopo il pari di Latina. In C sarà una Turris più ibrida"

Di promozioni in carriera Franco Fabiano ne ha già conquistate varie, da Arzano a Nola, passando per Torre Annunziata, ma quella che si appresta ad ottenere a Torre del Greco ha per lui un sapore speciale, nonostante il momento storico particolare: “Da uomo di campo mi sarebbe piaciuto festeggiare nel rettangolo di gioco. Già pregustavo un ritorno da Cassino con un Liguori trionfante ad aspettarci, così come successe dopo la vittoria della Coppa Italia contro il Delta Porto Tolle. Nonostante ciò, è sicuramente questa la promozione più bella ed importante per me, dato che da torrese purosangue ho sempre sperato di allenare la Turris, figuriamoci di riuscire nell’intento di riportarla nei Professionisti dopo circa 20 anni. Aspettiamo soltanto la ratifica del Consiglio Federale, ma è pura formalità”.

Il trainer torrese è stato già riconfermato dalla società e dal presidente Colantonio con largo anticipo: “La stima della società e le belle parole spese nei miei confronti sono per me motivo di grande orgoglio. E’ come se avessi vinto il campionato due volte. Abbiamo realizzato un biennio fantastico e non vogliamo fermarci, continuando sulla falsariga delle ultime stagioni. La società sicuramente mi darà a disposizione un organico importante anche in futuro e sono pronto a fare la guerra contro tutto e tutti anche in C. La Turris ritroverà tante piazze ed avversarie blasonate, ma vi posso assicurare che si farà valere su tutti i campi come in passato, quando si faceva rispettare da squadre come Lecce, Benevento, Avellino ecc.. La prossima stagione sarà determinante per gettare le basi ad una nuova era, con Colantonio la Turris può arrivare dove non è mai stata…”.

Sulle questioni tecniche Fabiano rivela: “C’è stato già qualche confronto col club sul da farsi, ma ovviamente aspettiamo con impazienza le regole e le condizioni della Lega Pro per il prossimo campionato per poter programmare più concretamente. Di sicuro la continuità tecnica paga sempre, infatti chi è andato via lo scorso anno è stato solo per scelta personale, altrimenti li avremmo tenuti tutti. L’idea è di avere anche quest’anno una rosa vasta, puntellata con elementi di categoria e giovani importanti. Questa non è la vittoria di Fabiano, Longo, Di Nunzio o qualche altro singolo. E’ la vittoria di tutta una squadra, che andrebbe confermata in blocco per quanto fatto quest’anno, scrivendo record su record. Anche perché nell’attuale serie C, tolte le squadre di vertice che spendono molti milioni, sinceramente non vedo tutti questi fenomeni in giro. Ci sono tanti giocatori validi in circolazione, ma solo in pochi possono vestire una maglia pesante come quella della Turris. E l'organico attuale ha dimostrato di avere gli attributi per poterlo fare”.

Sul modulo, il trainer torrese rivela: “Potrebbe essere una Turris tatticamente più ibrida, con la possibilità di adottare più moduli già ad inizio partita. La base di partenza potrebbe essere sempre il 4-3-3, ma non escludo di variarlo con il 4-2-3-1, il 4-4-2 e finanche la difesa a 3 in certe partite. Chi mi conosce sa che non sono un integralista…”.

In chiusura mister Fabiano aggiunge: “Fosse per me, scenderei in campo già domani. Sono nel calcio da tanti anni, ma vivo di nuovi stimoli e motivazioni. La storia dice che mi sono sempre messo in discussione, senza guardare mai alla categoria. A 30 anni ero ad allenare in C a Matera, poi sono sceso fino alla Promozione per riguadagnarmi il professionismo con l’Arzanese. Dopo aver vinto la Coppa Italia a Torre del Greco, sono tornato di nuovo in Promozione ed Eccellenza, con i successi con Nola e Savoia. Oro ritrovo la C dalla porta di servizio. Questo per dire che in carriera nessuno mi ha regalato niente e sono pronto rimettermi in gioco ancora, dove mi attende una nuova sfida elettrizzante. Le critiche ci sono sempre state e ci saranno, fanno parte del gioco, magari ci sarà anche qualcuno che avrà storto il naso alla mia riconferma. Ma non mi scalfiscono anzi, a volte me le vado a cercare perché mi spingono a dare un qualcosa in più. Quest’anno dopo il pari di Latina molti avevano già cantato il ‘De profundis’, ma è proprio lì che abbiamo vinto il campionato, andando a vincere ad Ostia là domenica successiva con una prova maschia ed autoritaria. L’unico giudice supremo, nel bene e nel male, sarà sempre il campo…”