Torres, Mariotti: «Siamo diventati un popolo di furbi...»

09.04.2020 10:00 di  Francesco Vigliotti   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Torres, Mariotti: «Siamo diventati un popolo di furbi...»

Quello di Cosimo Sibilia, Presidente della LND, è stato un grido d'allarme. "Il 30% delle società dei Dilettanti è a rischio". Una tematica che riguarda il calcio a 360°, in ogni sua componente. Anche in quella degli allenatori come Marco Mariotti, tecnico dei sardi della Torres, ora terza nel Girone G.

"In Serie D si ha un campionato professionistico: io sono allenatore pro, ho fatto il secondo a Sarri, a Gustinetti. Gli allenamenti sono quelli, l'impegno è gravoso ma le retribuzioni sono diverse. Tanti ragazzi sono sotto i minimi, quasi a niente. I grandi fanno del calcio la propria professione e mi infastidisce che questo venga dimenticato".
 

C'è il rischio che qualcuno voglia approfittarsene.
"Siamo dimenticati in un popolo di furbi. C'è ipocrisia: tanti vogliono giocare perché hanno paura di non salire, altri di retrocedere. Qualcuno non vuol giocare, altri non vogliono pagare stipendi e contributi. L'io dovrebbe essere messo da parte, invece...".
 

Invece no. In un mondo, peraltro, che è il motore del nostro pallone.
"Come allenatori mettiamo tutto sul contratto, però parlo nel generale: dobbiamo pensare di comunità. Il calcio dilettantistico danno forza al calcio professionistico. Siamo il calcio della provincia, quello che tiene vive le tradizioni: le piccole rivalità provinciali, la squadra come scarico dei propri pensieri. Poi se il business deve superare tutto, allora non ne parliamo...".
 

Che misure attuare?
"Sarebbe bello e giusto se lo Stato volesse supportare ma anche controllare dove andranno i fondi e gli aiuti. A chi vanno e come vengono usati: strutture, settore giovanile o Serie D. Siamo dilettanti ma che fanno questo di lavoro".
 

Ha paura per il suo lavoro, c'è paura tra i suoi colleghi adesso?
"Dagli imprenditori agli operai, la paura è comune. Facciamo parte di una catena che si chiama società: dobbiamo metterci tutti in discussione. Che da questa crisi si superino i limiti e che vengano fuori i valori degli uomini".