A margine del successo del Siracusa sulla Sancataldese in sala stampa sono arrivati il presidente Alessandro Ricci con Walter Zenga, anticipando la consueta conferenza stampa post gare del tecnico Marco Turati. Il duo dirigenziale ha voluto chiarire quello che è successo sui social in settimana dopo la gara contro l’Acireale.
Inizia a parlare il presidente Ricci: “Io non sono tanto social; quindi, non ho da ribattere alle provocazioni che riceviamo. Io dico a Walter Zenga, benvenuto in serie D, benvenuto nel dilettantismo, perché alla fine è quello che per un uomo di calcio, un professionista come Walter può sembrare strano, ma è quello che avviene nei campi dilettantistici".
Continua il presidente Alessandro Ricci: "La società del Siracusa può vantare, in questi due anni che sono qui, del fatto che non abbiamo mai criticato il risultato sul campo, che abbiamo sempre accettato il verdetto del rettangolo verde per come deve essere accettato. Ricordo anche le partite quando si perdevano lo scorso anno, non criticavamo la terna arbitrale, neppure le altre società. Walter in settimana giustamente ha voluto ribadire che il Siracusa c'è, che probabilmente per molti e per tutti, l'educazione e il rispetto, le regole verso altri tesserati e altre società e organi federali a volte viene scambiato per paura o per codardia oppure per essere stupidi. No, noi siamo il Siracusa, sappiamo fin dove possiamo arrivare; nella stagione scorsa, e anche questa in corso, potevamo fare ricorsi agli organi federali perché siamo stati minacciati, anche davanti a terne arbitrali. Non l’abbiamo mai fatto. Noi, comunque, quando l’arbitro chiude la partita accettiamo il risultato sul campo. Ringrazio Walter per quello che ha fatto in settima perché per la sua esperienza e la sua caratura ha tenuto a ribadire alcuni episodi che sono accaduti ad Acireale. Poi si è scatenato quello che si è scatenato sui social, e questo mi lascia francamente deluso. Queste persone poi portano irrimediabilmente verso il basso uno sport che ad oggi credo che sia lo sport più seguito in Italia, che unisce giovani e famiglie tutti insieme. Quindi noi pensiamo a giocare le partite. Lascio la parola a Walter Zenga in modo che possa esprime al meglio il suo pensiero”.
“Io ho semplicemente sottolineato – chiosa Walter Zenga - degli episodi di una partita senza citare sfavori o favori di una squadra o dell'altra. Ho semplicemente sottovalutato solo un punto in tutta questa storia, che ho dato visibilità per tre giorni a chi poi magari se non citava il mio nome probabilmente nessuno l'avrebbe considerato. Avrei voluto pubblicare di più, avrei voluto mettere qualcosa di più, ma poi mi sono fermato. Perché? Come ho scritto nell'ultimo post, sono orgoglioso di far parte della famiglia del Siracusa Calcio 1924. Non ho messo in dubbio la sconfitta di Acireale perché abbiamo giocato male, abbiamo meritato di perdere. Gli episodi c'erano, ci sono stati, e ripeto, ho dato spazio a dei social che magari prima non venivano considerati. Io rappresento il Siracusa, anche se sono lontano e guardo tutte le partite del Siracusa. Mi collego sempre, e stamattina ho preso l'aereo alle 8:00, sono venuto qui, adesso, dopo la partita, rientro. Perché voglio dare la mia presenza. Nessuno ha mai messo in dubbio il fatto che dovevamo lottare fino alla fine, perché le altre squadre sono forti, sono organizzate, sono società di notorietà. Adesso credo che sia giunto il momento di chiudere questa discussione che non porta a niente”.
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