Palermo, Pergolizzi è stanco: "Non si può proseguire con rinvii di mese in mese"

Fonte: stadionews
Palermo, Pergolizzi è stanco: "Non si può proseguire con rinvii di mese in mese"

Rosario Pergolizzi sta vivendo in isolamento questo periodo di “quarantena”. Il tecnico rosanero, infatti, è segregato a casa e con la famiglia ad Ascoli, con i problemi che la separazione comporta, ha un rapporto virtuale con i suoi calciatori e quindi non vede l’ora che la situazione d’impasse nei campionati si risolva, in un modo o nell’altro.

In un’intervista concessa a Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, l’allenatore del Palermo dice: “Sono per regole e indicazioni definitive che, però, tardano ad arrivare. Capisco che tutto dipende da scelte governative e dalla riduzione dei contagi, di sicuro non possiamo proseguire con rinvii di mese in mese. Che cosa dovrebbe succedere più di quello che è successo? E quando si tornerà alla normalità? Per la Serie A, posso anche capire che si cerchino soluzioni alternative, ci sono interessi e calendari internazionali da tutelare. Ma per i campionati minori, no. Se non esistono i presupposti a livello sanitario ed economico, consideriamo anche l’ipotesi di chiuderla qui, anche se per noi sarebbe meglio onorare la stagione fino in fondo”. 

Il pensiero di Pergolizzi, a proposito, è molto chiaro e si articola in 4 punti:

1 – Attendere le decisioni governative e il ritorno alla normalità. Sempre che sia possibile.
2 – Il Palermo e le “seconde” subito in C, a patto che i ripescaggi lo consentano. Nessuna retrocessione. 
3 – Contributi straordinari che permettano ai giocatori, indietro con gli stipendi, di provvedere alle esigenze familiari.
4 – Consentire che l’eventuale riapertura del campionato possa avvenire senza rischi sull’evidenza clinico scientifica del virus.

“Speriamo sempre di giocare anche se diminuiscono tempi e presupposti, almeno in D, per una ripresa a breve scadenza – conclude – . Troppi gironi, troppe differenze tra sud e nord. Se ci dicono di scendere in campo, l’importante è che chi si trova a prendere decisioni si assuma ogni responsabilità. Altrimenti, tremo al solo pensiero di cosa potrebbe succedere”.