Nella sede dell'Orvietana, dove le porte restano sempre aperte e l'atmosfera è quella di una famiglia calcistica unita, Severino Capretti si concede per fare il punto sulla stagione appena conclusa e sulle prospettive future. Il direttore biancorossa, figura storica del club umbro arrivato anni fa come un giovane promettente sotto la guida di Fabrizio Mortolini, oggi rappresenta uno dei pilastri dell'organizzazione societaria.
Un ambiente familiare al centro del progetto
L'atmosfera che si respira al Muzi racconta molto della filosofia dell'Orvietana. Qui, come riporta orvietosport.it, non è difficile trovare le porte aperte della sede della prima squadra, con i due direttori e Rebecca, ormai punto di riferimento consolidato del team, sempre pronti ad accogliere chi bussa. Un ambiente dove la dimensione umana si fonde con quella professionale, creando quella coesione che si è rivelata fondamentale per i risultati ottenuti.
Severino Capretti, che di solito ha il telefono sempre all'orecchio per le questioni di mercato, questa volta si presenta più rilassato, segno di una programmazione che procede con serenità e consapevolezza degli obiettivi raggiunti.
Il percorso di Capretti: da giovane promessa a dirigente esperto
La storia di Capretti con l'Orvietana inizia diversi anni fa, quando arrivò praticamente imberbe portato da Fabrizio Mortolini, altra figura di spicco degli ultimi venticinque anni della storia biancorossa. Mortolini, definito un vero amico dell'Orvietana, ha lasciato un'impronta significativa sui capitoli più importanti del club, portando eventi di prestigio come il Top 11 nella città umbra e dimostrando capacità manageriali decisive nel momento del cambio di marcia per la conquista della salvezza nel primo anno del ciclo attuale in Serie D.
Dicembre senza stravolgimenti: una scelta vincente
L'analisi della stagione parte proprio dal mese di dicembre, tradizionalmente caratterizzato da movimenti di mercato che però non hanno interessato l'Orvietana. Una scelta che si è rivelata vincente, come spiega lo stesso Capretti: "La spiegazione è abbastanza semplice. Proprio in quei giorni e momenti abbiamo realizzato che il gruppo costruito in estate andava bene così e non c'era la necessità di stravolgere nulla com'era successo negli anni precedenti".
Una decisione coraggiosa quella di non intervenire sul mercato invernale, quando spesso le società di Serie D cercano di puntellare le rose per raggiungere gli obiettivi stagionali. L'Orvietana ha invece scelto la continuità, dimostrando fiducia nel lavoro svolto e nella qualità del gruppo assemblato in estate.
"I fatti c'hanno dato ragione ed eccoci pronti a ricominciare non senza aver prima ringraziato per la fiducia il Presidente, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile", aggiunge il direttore, sottolineando l'importanza del supporto della proprietà nelle scelte tecniche.
Il lavoro di squadra come chiave del successo
Secondo quanto emerge dall'intervista pubblicata su orvietosport.it, uno degli elementi fondamentali del successo dell'Orvietana è stato il lavoro corale di tutta la struttura. Capretti non ha dubbi sull'importanza di questo aspetto: "È fuori di dubbio. Abbiamo lavorato come un team vero, nel rispetto dei ruoli e delle competenze secondo i rispettivi incarichi".
Il direttore biancorossa evidenzia come tutti abbiano dato il massimo contributo, ma sottolinea che il lavoro è stato facilitato dalla grande disponibilità del gruppo squadra nel seguire le indicazioni della dirigenza. "Devo dire che tutti hanno dato il loro meglio, ma che, ritengo l'insieme sia stato meno complicato per la grande disponibilità del gruppo squadra nel seguirci".
Una collaborazione che si è estesa a tutti i livelli dell'organizzazione: "Difficile, direi impossibile, trovare degli appunti da fare allo staff tecnico, medico e a tutti i giocatori", conclude Capretti, testimoniando la qualità del lavoro svolto da tutto l'ambiente.
La continuità dello staff tecnico
Per la prossima stagione, l'Orvietana potrà contare sulla continuità dello staff tecnico con Antonio, Enrico, Giulio, Mirko, Lorenzo, Michele, Salvatore e Ludovico che resteranno nei loro rispettivi ruoli. Una scelta che conferma la bontà del progetto tecnico e la volontà di proseguire sulla strada intrapresa.
I giocatori: tra conferme e possibili partenze
Sul fronte giocatori, la situazione appare più fluida, come è normale che sia nel calcio. Capretti affronta l'argomento con la serenità di chi ha esperienza: "È cosa abbastanza normale. Se accadrà che qualcuno trovi situazioni più importanti e confacenti con la vita e la carriera saremo i primi a congratularci, anche con noi stessi, perché era ciò che volevamo".
La filosofia dell'Orvietana emerge chiaramente dalle parole del direttore: valorizzare i giocatori per permettere loro di fare il salto di qualità, considerando questo non come una perdita ma come un successo del progetto tecnico. Un approccio che dimostra maturità e lungimiranza nella gestione delle risorse umane.
I criteri per i nuovi arrivi
Per quanto riguarda i possibili nuovi innesti, Capretti ha le idee chiare sui parametri di valutazione: "Il target dei possibili nuovi sarà sempre il solito e riguarderà la persona, le motivazioni, lo stare bene in una realtà come quella di Orvieto, oltre, naturalmente, alle capacità tecniche".
Una filosofia che mette la persona al centro, valorizzando non solo le qualità calcistiche ma anche quelle umane e la capacità di integrarsi in un ambiente specifico come quello orvietano.
Le sirene di mercato per Panattoni e Fabri
Tra i giocatori più corteggiati del momento, secondo le indiscrezioni di mercato, ci sarebbero Matteo Panattoni e Francesco Fabri, protagonisti di una stagione di alto livello. Capretti conferma l'interesse nei loro confronti: "Credo sia abbastanza normale. Matteo si porta dietro un tesoretto da 18 reti, Francesco, con il girone di ritorno che ha fatto non poteva sfuggire a qualche richiesta importante".
Il direttore biancorossa mantiene la stessa filosofia anche per questi casi: "Come dicevo prima saremo i primi a congratularci con loro e, almeno intimamente, ci prenderemo qualche merito". Un atteggiamento che testimonia la maturità della dirigenza e l'orgoglio per il lavoro di valorizzazione svolto.
Gli obiettivi per la prossima stagione
Riguardo alle aspettative del presidente Biagioli per la prossima annata, Capretti mantiene i piedi per terra: "Il Presidente è persona oramai navigata nel calcio e che sa stare con i piedi a terra. La salvezza tranquilla, l'aggettivo va sottolineato, è quanto c'ha chiesto. Poi, si vedrà cammin facendo".
Un approccio pragmatico che non esclude ambizioni più elevate ma che mantiene la concretezza come stella polare della programmazione societaria.
Una programmazione che guarda al futuro
L'Orvietana si presenta alla prossima stagione con le idee chiare e con una struttura consolidata. La continuità tecnica, unita a una filosofia societaria ben definita, rappresenta la base solida su cui costruire un futuro ambizioso ma sostenibile.
Le parole di Severino Capretti, come riportato da orvietosport.it, disegnano il ritratto di una società matura, consapevole dei propri mezzi e delle proprie ambizioni, pronta ad affrontare le sfide future con la serenità di chi ha costruito un progetto solido e duraturo nel tempo.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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