A quasi due settimane dall'esclusione del Taranto dal campionato di Serie C, la vicenda continua a far discutere e rimane tutt'altro che chiusa. La situazione è in evoluzione e potrebbero verificarsi ulteriori colpi di scena nei prossimi giorni.
Nel girone C della Serie C, l'opinione è unanime: l'estromissione del club ionico e della Turris ha alterato significativamente il normale svolgimento del torneo, compromettendo l'equilibrio competitivo della competizione.
A confermarlo è l'avvocato Cesare Di Cintio, esperto in consulenza giuridico-sportiva, che ha rilsciato una lunga intervista al Quotidiano di Puglia oggi in edicola: «Le due esclusioni hanno ridisegnato la classifica del raggruppamento C. Tra l'altro, è la prima volta che, all'interno dello stesso girone, si assiste non a una, bensì a due estromissioni dal campionato. L'equilibrio competitivo, quindi, ritengo che sia stato compromesso».
Status attuale e prospettive future
L'avvocato Di Cintio sottolinea l'importanza di utilizzare una terminologia corretta: «Il Taranto, semplicemente, almeno per ora, è stato escluso dal campionato di Serie C, ma la matricola rimane regolarmente affiliata alla Federazione Italiana Gioco Calcio».
Questo significa che la società, attualmente sotto la gestione della famiglia Giove e promessa circa un mese fa a Rinaldo Zerbo, potrebbe proseguire la propria attività ripartendo dalle categorie inferiori.
«Teoricamente - precisa Di Cintio - potrebbe ambire all'iscrizione a un campionato dilettantistico, non prima di aver superato il vaglio federale. Tra l'altro, esistono due precedenti recenti: Casertana e Sambenedettese, dopo le mancate iscrizioni in Serie C, hanno adempiuto alle obbligazioni nei confronti di tesserati e disco ripartendo dall'Interregionale. Il Taranto, in primis, dovrebbe regolarizzare la propria posizione debitoria».
La posizione della magistratura
Il futuro del club dipenderà anche dalle decisioni della Procura della Repubblica, a seguito della decisione del Tribunale di estinguere la procedura di liquidazione giudiziale, rinviando però la pratica all'autorità giudiziaria.
«Il Tribunale ne ha sentito la necessità - spiega l'avvocato - in modo tale che la Procura della Repubblica possa svolgere tutte le verifiche del caso. Spesso accade, soprattutto in situazioni di questo genere: per me non si tratta assolutamente di una sorpresa. Attorno alla vicenda Taranto c'è stato troppo clamore: la magistratura, quindi, ha deciso di volervi vedere chiaro andando fino in fondo alla stessa».
L'ipotesi di fallimento non è quindi ancora scongiurata, nonostante in città sembri già avviata la discussione su una possibile nuova società.
Scenari per una ripartenza
Di Cintio illustra infine quale sarebbe la procedura in caso di fallimento e ripartenza: «La procedura prevista è quella dell'articolo 52, comma 10, delle Noif. L'Amministrazione cittadina, infatti, deve legittimare una sua società a rappresentare la piazza nel panorama calcistico. La normativa, però, è cambiata: secondo le nuove disposizioni, ove la richiesta fosse accolta dalla Figc, la nuova compagine dovrà ripartire obbligatoriamente dal campionato d'Eccellenza e non più dalla Serie D».
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