La stagione calcistica 2024-2025 si chiude con un terremoto societario per la storica Sangiovannese. Dopo la dolorosa retrocessione dalla Serie D, il club toscano si trova ad affrontare un radicale cambiamento ai vertici dirigenziali, con l'attuale presidenza che ha annunciato ufficialmente il proprio passo indietro e l'apertura di una fase di transizione che potrebbe portare all'ingresso di nuovi investitori internazionali.
L'addio di Serafini e l'ammissione di responsabilità
Il presidente Giovanni Serafini ha scelto di assumere pienamente le proprie responsabilità per l'esito negativo della stagione, comunicando pubblicamente la decisione di abbandonare la gestione sportiva del sodalizio valdarnese. Un annuncio che segna la conclusione di un ciclo iniziato nel 2016, caratterizzato da luci e ombre, ma purtroppo conclusosi con la retrocessione dalla quarta serie nazionale.
Nella sua dichiarazione, Serafini non ha cercato attenuanti per l'epilogo sportivo deludente, riconoscendo apertamente la gravità della situazione: "Quando si retrocede, significa che sono stati fatti errori gravi. Non ci sono scuse, e siamo sinceramente dispiaciuti e avviliti". Parole che evidenziano la consapevolezza di un fallimento tecnico che ha portato la squadra a perdere una categoria che rappresentava un patrimonio importante per la comunità sportiva locale.
Il rapporto con i tifosi e il ringraziamento
Nonostante la stagione negativa, il presidente uscente ha voluto sottolineare il rapporto speciale tra la squadra e i suoi sostenitori, rimasti fedeli ai colori biancazzurri anche nei momenti più difficili della stagione. "Ci scusiamo e ringraziamo tutti i sostenitori sangiovannesi, che non hanno mai fatto mancare la loro presenza, in ogni partita, fino all'ultimo minuto", ha affermato Serafini, riconoscendo il valore di una tifoseria che ha dimostrato attaccamento alla maglia ben oltre i risultati del campo.
Questo legame con la comunità locale rappresenta certamente uno degli aspetti positivi dell'eredità che la gestione Serafini lascia al club, un capitale di passione e appartenenza che costituirà una base fondamentale per qualsiasi progetto futuro.
Una decisione condivisa ai vertici societari
La scelta di fare un passo indietro non è stata presa in solitudine dal presidente. Al suo fianco nel comunicare questa decisione strategica erano presenti la Famiglia Merli, in rappresentanza del Comitato Biancazzurro, e Maurizio Minghi, presidente della Marzocco Sangiovannese. Una scelta collegiale che testimonia come l'intero organigramma dirigenziale abbia condiviso tanto le responsabilità della retrocessione quanto la necessità di aprire un nuovo capitolo nella storia del club.
Serafini ha voluto tracciare un bilancio complessivo dei suoi anni alla guida della società: "Dal 2016 abbiamo gestito la società con dignità sul piano organizzativo ed economico. Ma non possiamo dire lo stesso dei risultati sportivi. I tifosi e la città meritano di più, ma limiti economici e tecnici ci hanno impedito di ottenere di meglio". Una dichiarazione che evidenzia la consapevolezza di aver mantenuto il club in equilibrio gestionale, pur senza riuscire a conseguire i successi sportivi sperati e attesi dalla piazza.
L'interesse di Canusa Capital: una svolta internazionale?
Ma l'annuncio più significativo per il futuro della Sangiovannese riguarda l'esistenza di una trattativa in corso con la Canusa Capital Holdings LLC, società che ha manifestato interesse per rilevare il club toscano. Un'opportunità che potrebbe rappresentare una svolta radicale per le ambizioni della squadra valdarnese, aprendo scenari completamente nuovi sul piano degli investimenti e delle prospettive sportive.
Serafini ha confermato che è attualmente in corso un processo di due diligence, fase preliminare fondamentale in cui la potenziale acquirente sta verificando la documentazione societaria, passo necessario prima di procedere eventualmente con una proposta formale di acquisizione. Si tratta di una procedura standard nelle operazioni di cambio di proprietà, ma la cui menzione ufficiale da parte del presidente uscente testimonia la concretezza della trattativa in corso.
Porte aperte ad altri investitori
Pur confermando l'esistenza di un dialogo avanzato con Canusa Capital, il presidente uscente ha voluto mantenere aperta ogni possibilità riguardo al futuro societario del club, dichiarando: "Restiamo aperti anche ad altre manifestazioni d'interesse che dovessero arrivare". Un approccio pragmatico che mira a garantire alla Sangiovannese la migliore soluzione possibile per il rilancio del progetto sportivo.
Questa apertura verso potenziali investitori alternativi dimostra come l'attuale dirigenza, pur avendo deciso di fare un passo indietro, mantenga come priorità il futuro del club e la sua sostenibilità nel lungo periodo, cercando la soluzione più vantaggiosa per riportare la squadra nelle categorie che competono alla sua storia e al suo bacino di tifosi.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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