Dici Spal-Lucchese e non puoi non pensare a “quelle” sfide. Sì, gli Spal-Lucchese degli anni’70, gare simbolo delle storiche promozioni biancazzurre targate Mario Caciagli, al termine delle stagioni 1972/73 e 1977/78. Due squadre di culto per i tifosi spallini. E solo due giocatori che nel 72/73 affrontarono la Lucchese, tornarono poi a sfidarla nel 77/78: Nando Donati e Franco Pezzato.
Donati adesso è responsabile tecnico del settore giovanile del Pisa. Ieri, quando l’abbiamo sentito, stava seguendo Torino-Anderlecht del “Torneo di Viareggio”. Ma per la sua Spal ha fatto una parentesi, più che volentieri.
Donati, domenica si gioca Spal-Lucchese: le dice niente?
«Eccome. Intanto, sarà una partita determinante».
Come le sfide che lei ha vissuto da protagonista?
«Sicuramente. Quelle che ho più impresse nella memoria sono il ritorno del 72/73, quando vincemmo 1-0 a Lucca col rigore di Mongardi, ed il 2-2 di Ferrara nel 77/78. Nel primo caso, fu una... guerra. A fine gara il pubblico lucchese era infuriato, il clima pesante. Lasciai lo stadio... sottobraccio a mia mamma, come fossi uno spettatore qualsiasi, poi salimmo sulla mia auto che era targata Pisa, riuscendo ad allontanarci. Della seconda partita, invece, rammento che a fine primo tempo stavamo perdendo 2-0 eppure Caciagli negli spogliatoi ci disse “contnuiamo a giocare così, perchè se lo facciamo è impossibile perdere questo incontro”. Mi colpì la sua sicurezza in un momento difficile, la sconfitta sarebbe stata pesante. Caciagli però era molto convinto, ed ebbe ragione. Al di là di ciò, non c’è dubbio che lo Spal-Lucchese con più analogie con quello che si disputerà domenica fu quello del 1972».
E perchè mai?
«Per la situazione. E’ vero che quella Spal era attardata di parecchio, mentre questa è in alta classifica, ma in un caso come nell’altro si trattava e si tratta di compiere una rimonta. E la nostra partì proprio da quella sfida con la Lucchese, da quella vittoria... in rimonta, visto che perdevamo 1-0 per poi imporci nel finale. Ricordo anche in quel caso la tranquillità che ci diede Caciagli. Fu un successo importante, da lì si cominciò quella favolosa rincorsa. Fu la partita della svolta, e mi auguro possa essere tale anche per la Spal domenica».
Ritiene che i biancazzurri possano conquistare la promozione?
«Questa Spal può battere chiunque. Non conosco il valore del Piacenza, ma Tuttocuoio e Massese sono squadre normali. La Spal è forte in difesa, ha un buon centrocampo e poi ha quel ragazzo che io premiai tanti anni fa in un’edizione del “Trofeo Mongardi”. Mi riferisco a Laurenti, che sarebbe una delle ali più forti anche in Prima Divisione: mi meraviglio che un giocatore del genere non sia stato ingaggiato da qualche club in categorie superiori... Peccato per i due pareggi con Formigine e Mezzolara, con 4 punti in più e la prospettiva dello scontro diretto col Piacenza in casa, la Spal sarebbe in condizioni ideali o quasi. Ma ci sono ancora tante partite ed il campionato si deciderà quando arriveranno i primi caldi. La Spal ha tutto per coronare la rimonta, l’unico handicap è che chi rincorre non può sbagliare».
Domenica oltre a Spal-Lucchese c’è Massese-Piacenza.
«Per la Spal sarebbe importante anche restare a -6. Non si preoccupi se il Piacenza dovesse vincere, ciò che conta è superare lo scoglio Lucchese che è uno dei più insidiosi. Guai farsi prendere dall’ansia di recuperare tutto lo svantaggio e subito. Battere la Lucchese sarebbe già un ottimo passo».
Verrà a vedere la partita?
«No, non posso. Però mi sono già liberato per la domenica successiva, per Forcoli-Spal: si gioca a 5 chilometri da casa mia, non potevo mancare. Il sabato mi raggiungerà l’ingegner Novi (per tanti anni dirigente accompagnatore della Spal e grande amico di Donati; ndr) e faremo una bella rimpatriata».
Autore: Cristiana Serangeli
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