Dolomiti Bellunesi, il pres. De Cian: «Ora vogliamo giocare vicino casa»

La Dolomiti Bellunesi ha compiuto l'impresa: in quattro anni è riuscita a conquistare la Serie C, realizzando nei tempi previsti un obiettivo che sembrava ambizioso quando la società venne fondata. Un traguardo che rappresenta non solo un successo sportivo ma anche un progetto territoriale ben strutturato, come spiega con soddisfazione il presidente Paolo De Cian in una lunga conversazione sul futuro della squadra.

«Quando abbiamo dato vita alla Dolomiti Bellunesi nel 2021, ci eravamo prefissati un obiettivo preciso con una tempistica definita: raggiungere il calcio professionistico entro quattro anni. Oggi, nel 2025, possiamo dire con orgoglio di averlo centrato. Siamo in Serie C», afferma De Cian, visibilmente emozionato per il traguardo raggiunto dalla sua squadra.

Il percorso non è stato privo di difficoltà, ma la visione strategica della dirigenza ha permesso di superare ogni ostacolo con determinazione. La promozione tra i professionisti porta con sé nuove sfide logistiche, a partire dalla questione dello stadio che dovrà rispettare i parametri richiesti per le competizioni professionistiche.

«Per quanto riguarda l'impianto sportivo, stiamo valutando con attenzione diverse possibilità. La nostra intenzione nell'immediato è quella di richiedere la disponibilità dello stadio di Fontanafredda. Attendiamo proprio in queste ore una risposta positiva», rivela il presidente della società bellunese. «Dal punto di vista logistico, probabilmente rappresenta lo stadio a norma più vicino alla nostra città, una soluzione che ci permetterebbe di affrontare questa prima stagione tra i professionisti con serenità».

Ma il presidente guarda già oltre, con un occhio di riguardo verso il territorio che la squadra rappresenta: «Naturalmente, nei nostri pensieri c'è sempre il desiderio di poter disputare le partite all'interno della provincia di Belluno. È un obiettivo a cui lavoriamo costantemente, perché riteniamo fondamentale mantenere un legame forte con la nostra comunità».