Un'affermazione perentoria, un sonoro successo contro il Gubbio, ha scosso l'ambiente SPAL, e al termine della gara si è presentato in sala stampa un Joe Tacopina dai sentimenti contrastanti. Il massimo dirigente biancazzurro ha espresso sia la sua soddisfazione per la prestazione odierna che la sua frustrazione per un'intera stagione al di sotto delle potenzialità.
"Sono combattuto tra la contentezza e la delusione," ha esordito il presidente spallino. "Sono soddisfatto perché oggi era cruciale ottenere la vittoria per superare il Milan Futuro in classifica, e abbiamo dimostrato chiaramente che quando scendiamo in campo con questa determinazione e questo gioco, è estremamente difficile batterci.
Tuttavia, non posso nascondere la mia insoddisfazione, perché avrei desiderato ardentemente vedere questa SPAL esprimersi a questi livelli per l'intera durata del campionato. Prima della partita ho avuto un colloquio con i giocatori, con l'obiettivo di infondere loro forza e sostegno. Conosco questi ragazzi da tempo, e ritenevo fondamentale trasmettergli questo messaggio di fiducia."
Tacopina ha poi ripercorso le difficoltà della stagione. "Abbiamo subito due sconfitte contro di loro in precedenza, ma adesso siamo una squadra diversa, profondamente cambiata. Questa è stata un'annata incredibilmente complicata per tutti, me compreso. Io e Follano abbiamo patito molto, ed è quasi incredibile la quantità di risorse economiche che abbiamo investito.
Ho trascorso quindici anni nel calcio italiano, e questa è stata senza dubbio la stagione più ardua. In ogni caso, dobbiamo guardare avanti, concentrarci sulle prossime due partite e iniziare a costruire la squadra per l'anno prossimo, con l'obiettivo di puntare con decisione al raggiungimento della Serie B."
Il presidente ha poi accennato alla sua presenza per i prossimi impegni. "Penso che tornerò a Ferrara per i playout, anche se la prossima settimana sarò impegnato per motivi lavorativi, quindi al momento non so ancora con certezza quando riuscirò a fare rientro in Italia."
Alla domanda sulla sua permanenza alla guida del club, Tacopina ha risposto con apertura: "Avanti in ogni caso? Sì. Ho sentito alcuni tifosi allo stadio chiedere la cessione del club. Se qualcuno fosse seriamente interessato a presentare un'offerta concreta, sarei assolutamente disponibile ad avviare una trattativa. Tuttavia, ad oggi, non si è concretizzato nulla di specifico."
Riguardo al suo ruolo nello spronare la squadra, Tacopina ha ammesso: "Non c'è molto che io possa dire in questo momento ai giocatori per spiegare loro come giocare o per infondere ulteriore coraggio. Spero che la mia presenza qui possa aver avuto un impatto positivo, ma non credo di aver spostato dinamiche significative per quanto mi riguarda."
Il presidente ha poi affrontato il tema dei cambiamenti societari passati e futuri: "Ogni volta che abbiamo apportato modifiche negli anni precedenti, non è stato frutto di decisioni impulsive, ma di una costante ricerca del successo. Quest'anno la situazione è diversa, anche se i risultati non lo dimostrano. Dobbiamo perseguire la stabilità. Apprezzo molto l'allenatore Baldini, con cui ho già collaborato a Catania, così come il direttore generale e il direttore sportivo. Non credo che le responsabilità di come sia andata questa stagione ricadano su una singola persona. Certamente Casella ha assemblato questa squadra, ma in campo scendono i giocatori, e credo che tutti, come collettivo, quest'anno abbiamo giocato al di sotto delle nostre reali capacità."
Infine, Tacopina ha parlato del suo rapporto con la tifoseria: "Al di là dei cori che si sono sentiti oggi allo stadio, ho percepito un grande affetto dalle persone presenti. Tutti noi meritiamo di più. La maggior parte delle persone che amano sinceramente questo club non sono quelle che sono venute ad aggredirci fisicamente o che hanno aggredito due nostri giocatori in centro città.
Se queste persone desiderano acquistare la squadra, possono organizzare una colletta per raccogliere quei 10-12 milioni necessari e gestirla direttamente. Amo il 99.9% delle persone di questa città, il resto non mi interessa. Quando si verificano aggressioni fisiche, si parla di violenza, non di semplici parole. Alcuni potenziali investitori, dopo aver letto di questi episodi di violenza, si sono allontanati nonostante si fossero inizialmente avvicinati alla SPAL. Io sono venuto a Ferrara perché le persone qui amano la SPAL sia nei momenti di gioia che in quelli di difficoltà."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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