Il sipario si è alzato ieri a Bogliasco sulla nuova era della Sampdoria, con la presentazione ufficiale del tecnico Massimo Donati. L'allenatore friulano, visibilmente entusiasta, ha risposto alle numerose domande dei giornalisti, delineando la sua visione per la prossima stagione. Un approccio pragmatico, focalizzato sul presente e sulla costruzione di una mentalità vincente, emerge chiaramente dalle sue parole.
Donati ha subito chiarito che per lui non esistono pronostici a lungo termine, ma un'unica, inequivocabile direzione: "Si parte con l'idea di andare forte. Per me non è possibile dire cosa sarà in futuro, ma c'è già molto entusiasmo." Il passato, in particolare la difficile stagione appena conclusa, è considerato un capitolo chiuso: "Ciò che è successo l'anno scorso per me è passato, e lo è anche per la squadra, altrimenti si spendono inutilmente energie mentali e fisiche. Conta il presente. Il futuro conta, ma passa attraverso il presente."
Le aspettative sui giocatori sono chiare: "Che andiamo forte, che ci impegniamo e sudiamo la maglia. Promettere cose è inutile, controproducente." L'obiettivo primario è la vittoria nella prossima partita, un concetto ripetuto con forza: "Sicuramente faremo il massimo ed è indubbio che si gioca per vincere. Si gioca per vincere la prossima partita, e se si vince si spingerà ancora. Se si perderà la prima partita, si spingerà per vincere quella successiva. Siamo focalizzati su quello che c'è da fare adesso. Sono molto contento dell'approccio che c'è. Non guardiamo altro." Nessun annuncio roboante, dunque, ma un lavoro costante e mirato, cercando di "tirar fuori il meglio da ogni partita."
La filosofia di Donati poggia su pilastri fondamentali come l'organizzazione e l'impegno quotidiano. "Questo passa dal lavoro settimanale e sono convinto che in partita si rispecchia il lavoro che si fa in allenamento," ha spiegato. La convinzione è che "se si fanno le cose per bene, il risultato si vede anche la domenica. A me piace l'organizzazione, che i giocatori sappiano quello che devono fare." Il tecnico sottolinea come "il risultato è figlio di tante cose, ma se mettiamo a posto tutte le componenti, il risultato si vedrà."
Il primo impatto con la squadra è stato estremamente positivo. Donati non ha esitato a lodare il gruppo: "Non sono un ruffiano, ma ho trovato ragazzi fantastici con grandissima predisposizione al lavoro, e anche con serenità. Hanno una voglia matta di iniziare al meglio la stagione." Ha espresso sorpresa per l'assenza di strascichi dalla lunga stagione precedente: "Mi aspettavo di trovare un po' di strascichi dato che la stagione è stata molto lunga, invece non è così. Sono felicissimo di come si approcciano al lavoro." L'entusiasmo e la determinazione sono evidenti: "Questo non vuol dire non fare errori, perché gli errori li farò io e li faranno loro, ma hanno una voglia matta di mettersi in mostra, di sudare e lottare." Donati ha anche rivelato di aver avuto colloqui individuali per "giocatori che hanno lo stesso mio fuoco dentro, e questo l'ho visto nei giorni scorsi praticamente in tutti i ragazzi. Come base di partenza sono molto felice."
Interrogato sugli errori da non ripetere, Donati ha evitato di giudicare il passato, concentrandosi sulla propria impronta: "Non sarebbe giusto giudicare com'era la Samp con gli altri allenatori. Posso dire che la determinazione che ho visto nei play-out era giusta. Questo, a prescindere dal modulo, è una cosa che ci deve sempre essere. Io devo dare un'identità alla squadra ed essere valutato da quello che farò io."
Sull'utilizzo dei giovani, il tecnico si è mostrato aperto ma pragmatico: "A me piace lavorare con i giovani, ma questo non vuol dire che se ci sono giocatori più maturi in squadra non vada bene. Ci sono dei ragazzi della Primavera che si stanno allenando con noi e li valuteremo. Non possiamo permetterci favoritismi, o di guardare altre cose che non siano ciò che dice il campo."
Riguardo alla sua reputazione di allenatore non "integralista" e capace di adattarsi, Donati ha sottolineato l'importanza dei principi di gioco rispetto ai moduli: "Ho dei principi di gioco. I moduli sono più una cosa per voi, nel calcio di oggi sono numeri che danno una certa idea ma non sono specifici di ciò che succederà in campo." Ha anche ricordato le sue esperienze precedenti, inclusa una promozione in Serie D, per ribadire la sua determinazione: "Non ho mai fatto la Serie B, ma non avevo nemmeno fatto la D eppure l'ho vinta. Sono entusiasta di iniziare questa avventura, sono carico a mille. Mi trovo in un club fantastico, ho sensazioni positive fin da quando sono arrivato. Darò tutto insieme al mio staff."
L'arrivo alla Sampdoria rappresenta un momento significativo per Donati: "Anche per me è un onore, qualcosa di bellissimo. Tutti hanno il sogno di far parte di un club come questo." L'approdo non è visto come un punto finale, ma come una tappa in un percorso di crescita: "Non lo considero né un punto di partenza né un punto di arrivo. Mesi fa avevo detto che sarebbe stato bello venire ad allenare la Sampdoria, e ci sono riuscito. Bisogna credere nelle cose, e lavorare duro per ottenerle."
Sul paragone con il "gasperiniano" stile di gioco, Donati ha espresso apprezzamento ma anche la volontà di sviluppare una propria identità: "Il gioco di Gasperini piace non solo a me ma a tutti. Lo apprezzo, ma dipende anche da tante cose. Nella mia carriera ho avuto tanti allenatori e da loro ho cercato di prendere le cose che ritenevo più giuste." Ha posto l'accento sull'importanza del gruppo: "Ci tengo tanto a far sì che siano tutti coinvolti, che credano tutti nel gruppo squadra. Spesso le partite le risolvono quelli che giocano di meno, entrano per pochi minuti e fanno la giocata decisiva." Il focus è sulla costruzione di una mentalità ferrea: "La mentalità bisogna costruirla, non si costruisce in pochi giorni. Dovremo diventare una squadra, dal punto di vista mentale, indistruttibile. Tutti i componenti in campo e fuori, dovremo remare tutti nella stessa direzione."
Infine, un pensiero ai tifosi, considerati un elemento fondamentale: "I tifosi, lo stadio pieno, saranno per noi un supporto. Non posso pensare che si possa subire la situazione senza trarne beneficio. Uno deve vivere per queste emozioni. Lo stadio è spesso pieno, con gente che ama la squadra e ama la maglia. Hanno detto che ci saranno vicini e sono anch'io insieme alla squadra a volerli trascinare. Voglio pensare che saranno sempre lì nei momenti difficili o in quelli meno. Dobbiamo andare nella stessa direzione, tutti insieme si possono fare cose importanti. Se un giocatore "soffre" queste situazioni, deve fare qualcos'altro."
Il sogno di Donati per la stagione è chiaro e ambizioso: "Tirare fuori il 100% da tutti i giocatori. So che se ci riuscirò, faremo grandi cose." Per quanto riguarda la rosa, ci sarà attenzione alle condizioni fisiche: "C'è qualche problemino fisico da parte di qualcuno. Ci sono tanti ragazzi della Primavera, probabilmente andremo in ritiro in sovrannumero in modo da essere coperti in caso che ci sia qualche stop."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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