Pergolettese, il dg Fogliazza: "In Lombardia c'è lo tsunami. 20 aprile data decisiva"

Pergolettese, il dg Fogliazza: "In Lombardia c'è lo tsunami. 20 aprile data decisiva"

Intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Sportiva (network nazionale), l’Amm. Del. della U.S. Pergolettese CESARE FOGLIAZZA, ha commentato la riunione di ieri in Conference Chat, tra tutti i Presidenti della serie C e il Presidente della Legapro FRANCESCO GHIRELLI. Rispondendo alle domande del conduttore, ha chiarito la sua posizione sulle voci per una ipotetica ripresa del campionato e sulla questione stipendi.
L’inizio del suo intervento e’ stato nel ricordo delle due persone scomparse, ANDREA MICHELI e il Dott. ROSARIO GENTILE, da sempre vicine a lui e alla Pergolettese (ricordati anche ieri nella riunione con un minuto di silenzio).

“Noi qui in Lombardia e a Crema, siamo al centro di questo tsunami che sta sconvolgendo tutto il mondo. E dal 23 febbraio che camminiamo tutti i giorni nel buio piu’ totale: una ecatombe che porta via giornalmente qualche persona cara: e’ straziante. Poi per me e per tutti noi, come Societa’, le scomparse di mio nipote ANDREA MICHELI a soli 37 anni, che ricordo oltre a essere stato Presidente per 4 stagioni e’ anche socio con me della societa’, e quella del Dott. ROSARIO GENTILE, storico medico sociale, medico di famiglia e mio amico d’infanzia, sono state devastanti.”

La successiva domanda e’ stata se fosse possibile parlare, al giorno d’oggi, di ripresa sportiva.
“Ieri abbiamo fatto una assemblea, via internet conference, con tutte le Societa’ di serie C molto costruttiva. Il Presidente Ghirelli ha messo a conoscenza di tutti lo scenario che dovrebbe esserci, nell’immediato futuro, per una ipotetica ripresa della stagione sportiva, ma che oggi come oggi non c’e’. Se pensiamo che il Presidente della Protezione Civile, Dott . Borrelli, ha lasciato intendere che una apertura delle ristrettezze in atto oggi, si potrebbe prevedere nelle seconda meta’ di maggio, e’ tutto dire. E’ stata una assemblea conoscitiva e non decisionale: quella e’ programmata verso il 20 di aprile, in cui si potrà votare e si arriverà a delle conclusioni certe. Il 90% dei Presidenti, in questo momento e’ propenso a chiudere qui il campionato. Io sono 39 anni che faccio calcio e quest’anno, affrontando un campionato difficile come la serie C sia dal punto di vista tecnico che economico, sono e siamo partiti con tanto entusiasmo: oggi posso dire , che se si dovesse riprendere a giocare non so che credibilita’ potra’ avere ancora il campionato. Se anche dovessimo riprendere gli allenamenti ai primi di maggio, dopo 70 giorni di stop, iniziare qua da noi in lombardia sarebbe diverso rispetto ad altre regioni meno colpite. Penso anche ai nostri calciatori, con che testa, con che serenita’, verrebbero ad allenarsi da noi in questa zona ad alto rischio: c’e da rifletterci bene.”

La domanda successiva ha riguardato quella opinione di personaggi calcistici di serie A e B che vorrebbero portare a termine la stagione e di cui di conseguenza anche la serie C sarebbe costretta d adeguarsi.
“ Bisogna fare un bel distinguo tra Società di serie A e il resto – ha commentato - loro hanno una struttura medico-sanitaria molto diversa rispetto alle nostre realtà. Loro vivono in una dimensione e con interessi diversi, hanno 40-50 milioni all’anno solo di diritti televisivi: e’ tutto un altro mondo, anche la serie B potrà’ avere dei grossi problemi. Noi di serie C, siamo in un momento in cui molte società sono in ginocchio: spero che prevalga il buon senso.”

L’ultimo argomento toccato riguarda il lato economico degli stipendi ai calciatori nell’attuale stallo di inattivita’.
“E’ un argomento che e’ stato toccato anche ieri in conferenza e di cui ne abbiamo parlato molto. Il Presidente Ghirelli ha ascoltato le richieste fatte dalle Società e si farà carico di portarle al tavolo degli organi competenti.
Ho letto, a tal proposito, le dichiarazioni del Presidente dell’A.I.C. Tommasi e dell’avvocato Calcagno al riguardo. Ma si rendono conto della situazione in cui versano le nostre società? devono usare il buon senso e oggi non lo stanno usando: ma di cosa stanno parlando. Se non ci fossero quei “matti” di Presidenti, quegli imprenditori, che con tanta passione e sacrifici si sono messi a far calcio nelle nostre categorie, parlo di serie C , chi manderebbe avanti questo movimento con i costi che bisogna affrontare quotidianamente: questi signori non se ne rendono conto. Confido che la ragione abbia il sopravvento”.