Passo falso del Lecco nel giorno del ritorno di un bel pubblico al “Rigamonti-Ceppi”. Un incerottato Trento passa con merito (1-2) all’ombra del Resegone: gol di Ballarini e Saporetti per la compagine ben messa in campo da mister Bruno Tedino, mentre le Aquile di mister Luciano Foschi ci hanno capito abbastanza poco dal punto di vista tattico, riuscendo a bucare Marchegiani solo al 93′ per un colpo di fortuna che ha premiato l’insistenza di Scapuzzi. Chiuse le canoniche linee di passaggio dagli ospiti, i blucelesti non sono mai riusciti a cambiare spartito, anche dopo i tre cambi operati a metà gara.
Lecco-Trento, l’intervista a mister Luciano Foschi
Mister, oggi è mancata la prestazione:
«Ai ragazzi non posso rimproverare nulla, hanno sputato sangue fino all’ultimo per cercare di rimetterla in piedi. Nel primo tempo ci hanno messo in grande difficoltà e abbiamo compromesso la partita lì, soprattutto con il secondo gol preso in quel momento. Siamo stati ingenui e abbiamo commesso errori su entrambe le loro marcature: i ragazzi sono negli spogliatoi e hanno capito dove hanno sbagliato. Dobbiamo capire dov’è la nostra dimensione, oggi abbiamo sbagliato atteggiamento e tante altre cose in entrambe le fasi. Nella ripresa siamo stati meglio in campo, anche se nel primo tempo abbiamo avuto l’occasione per pareggiare. Ai ragazzi non ho niente da rimproverare, volevano dare una soddisfazione a pubblico e presidente ma non ci sono riusciti. A Pordenone sarà una gara difficile, come tutte».
Sul cambio Zambataro-Purro:
«Ho scelto un giocatore più di forza, dopo 10′ volevo spostare Purro come terzo di difesa al posto di Enrici. Era solo legato a questo la scelta, era un cambio in attesa di capire come sarebbe andata la partita in attesa d’inserire Ilari».
Quando ci può stare una partita così?
«Eravamo troppo bassi con i centrocampisti. Ci siamo preoccupati dopo aver preso il primo gol e il nostro problema era in un centrocampo troppo basso, probabilmente ci è venuta un po’ di paura. Eravamo lunghi, soprattutto, se penso che il primo gol l’abbiamo preso su un lancio da 50 metri che ci ha preso in inferiorità numerica… Quella situazione è stata sempre la nostra forza, oggi purtroppo siamo mancati nel primo tempo. Il Trento è costruito per una classifica decisamente diversa, oggi ha dimostrato di saper giocare a calcio mettendoci in difficoltà».
Sullo sviluppo del gioco:
«Il Trento non era chiuso, ci ha pressato alto e purtroppo non abbiamo fatto con continuità la cose fatte in precedenza. Torniamo al discorso della consapevolezza: a fine primo tempo abbiamo urlato ai ragazzi che devono convincersi di essere forti, perché questo sono. Sono più bravi rispetto a quanto hanno fatto fino a questo momento: devono convincersi delle proprie qualità e della propria forza, ancora non lo sono. Forse ci manca un pizzico di… non saprei definirlo, ma dobbiamo essere più convinti. Non dovevamo dimostrare niente a nessuno, se entriamo in campo con eccesso di zelo perdiamo anche con gli Allievi e oggi l’abbiamo pagato. Da martedì si riparte e si prepara una partita difficile».
Su Maldonado:
«Abbiamo pensato d’inserirlo, sullo 0-2 ho pensato a mettere gente più offensiva perché avevamo sempre la palla nella loro metà campo. La scelta è ricaduta su Ilari per essere più offensivi».
Con Eusepi…
«Ma che domanda è? Non ce l’ho e non ci sarà per tutto l’anno. Non ho voluto nessuno, l’ho detto e ridetto. Parliamo di numeri? Da quando non c’è Eusepi le punte hanno sempre segnato, forse ci serve qualcos’altro e i problemi sono altri».
Su Rossi terzo di difesa?
«Tutti possiamo fare tutto, ma lui è un quinto con una bella gamba che spinge. Enrici è stato tolto per essere più offensivi, Purro è uno con più gamba e avrebbe potuto fare una fase offensiva migliore. È un discorso che può valere anche per Lepore, se sta bene».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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