Gubbio, Notari: «Riforma Serie C non si può fare da subito»

30.05.2020 13:30 di Davide Guardabascio   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Gubbio, Notari: «Riforma Serie C non si può fare da subito»
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Sauro Notari, presidente del Gubbio, si è collegato in diretta con i microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto per commentare le ultime decisioni prese, e attese, per la terza serie italiana: "Se devo esprimere la mia volontà, sono contento che la stagione finisca: non ci sono i presupposti per andare avanti. Ma non parlo per il Gubbio Calcio: il nostro stadio ha fatto anche la Serie B e avremmo le caratteristiche per finire, parlo invece per altre realtà che non sono adeguate".

L'idea del playoff facoltativo come la vede? E le ultime in classifica retrocesse?
"Io ho notizia, di pochi minuti fa, che retrocede l'ultima, che nel nostro girone è il Rimini, e le altre quattro fanno playout per due posti. Gli interessati non sono d'accordo, diranno che c'erano ancora dodici partite da fare. Però purtroppo bisognava dare una definizione a questa situazione, e credo sia stata fatta la scelta più giusta. Come per ogni cosa, c'è a chi va meglio e a chi va peggio".

Si aspetta cambi grossi, contando anche lo status della divisione, dal Consiglio Federale?
"Dico la verità, mi piacerebbe una ristrutturazione, prima o poi andrebbe fatta. Però in tempi giusti: quest'anno uno sa che dal prossimo parte, e allora io come Gubbio Calcio posso decidere di formare una squadra per salvarsi, per la metà della classifica o per provare a rientrare tra le squadre che dovrebbero andare ai piani alti. Così la vedrei più giusta, oggi non saprei dire".

Le misure di sostegno economico per la C sono utili?
"Qualche tempo fa ho incontrato i miei ragazzi, e ho detto loro che per aprile e maggio ci dovrebbe essere la Cassa integrazione. Dove questa non arriva, alle cifre lasciate scoperte, interviene poi la società del Gubbio ad integrare. Quindi per marzo, aprile e maggio ci mettiamo a posto così. Per giugno, lavoreremo sui conguagli: riceveranno un fondo che arriva a coprire fino a 2500 euro per uno per la Cassa integrazione. Ci sono giocatori che prendono 2000 euro al mese pagando affitti e con altre spese, quindi è giusto che ci sia uno sforzo da parte della società".

Sono troppe sessanta squadre professionistiche in Serie C?
"Sì, per me sono un eccesso. Non sono tra chi parla solo dei suoi interessi, mi metto nei panni di tutti. Bisogna calarsi in una realtà dove fino ad oggi, per fare un campionato come la C, c'è un costo non indifferente. Ci saranno sempre meno flussi dalle aziende, e allora troveremo grossi problemi con sponsor importanti che verranno meno: serve entrare in una certa ottica, così da non trovarsi scoperti a fine campionato".

La norma sulle iscrizioni rischia di far andare incontro a tanti fallimenti nel prossimo campionato?
"Senz'altro. Uno dice che si toglie due mesi di pagamenti, ma non risolve il problema. Io sono abituato a fare programmazione, non pensare che finché respira è bene andare avanti, pur senza sapere cosa potrebbe succedere. Bisogna pianificare, se oggi mi tolgono 50mila euro poi comunque ad agosto dovrò tornare a pagare certi contributi accumulati fin qui. Un conto sarà se si cancellano, un altro se rimarranno sul groppone e si accavalleranno l'un l'altro. Bisogna che i club siano sostenuti dall'inizio alla fine".

Anche l'aspetto infrastrutturale dovrebbe essere tra i punti cardine?
"Io sono 7 anni che guido la società da presidente. La mia intenzione è quella di portare a Gubbio un allargamento con impianti sportivi collaterali che qui mancano. Ho fatto fare progetti, e il Comune dovrebbe approvarli in toto, per poter poi andare avanti presentando tutto anche al CONI, con attenzione al settore giovanile che gira intorno allo stadio principali. Adesso siamo come oriundi, andiamo a destra e a sinistra, mentre io voglio concentrare il tutto. Se il mondo politico locale e quello nazionale ci danno una mano, voglio portare avanti quest'idea, ha una grande utilità".

Che ne pensa di Ghirelli e del suo operato?
"Siamo due eugubini di nascita... (ride, ndr) Che le devo rispondere? Non ho le parole adatte, vi lascio pensare".

Allora, più in generale, le istituzioni calcistiche come si sono mosse?
"Posso dire che hanno fatto cose buone fino ad ora, lo sport è un mondo importante a livello economico, girano tante persone e lavoro. Fino a qui hanno fatto bene".