Il Giugliano ha accolto ufficialmente il suo nuovo condottiero, Gianluca Colavitto, che si è presentato in conferenza stampa con un misto di gratitudine, pragmatismo ed un palpabile entusiasmo. Le sue prime parole da tecnico gialloblù hanno dipinto un quadro di grande motivazione, pur nella consapevolezza delle sfide che attendono la squadra in un campionato difficile come quello di Serie C.
Colavitto ha esordito ringraziando «la famiglia Mazzamauro e il direttore Antonazzo per l’opportunità», sottolineando subito il suo stato d'animo. «Dentro di me c’è entusiasmo, come un fanciullino che sogna», ha dichiarato il tecnico, un'immagine vivida che ben descrive la sua carica interiore. Tuttavia, ha subito ancorato questo sogno alla concretezza del lavoro: «ma il sogno si scontra con la realtà del campo». Nessuna promessa da fiaba, ma una chiara volontà di fare bene: «Non associo una fiaba precisa, ma c’è la volontà di far bene. Il campo e le situazioni diranno il resto». Un approccio diretto, che punta al lavoro quotidiano come unico metro di giudizio.
Portando in dote il suo bagaglio di esperienze passate, Colavitto ha espresso gratitudine per la chance offertagli: «Il vissuto è un bagaglio, fatto anche di errori dai quali imparare. Oggi avere opportunità in Italia è difficile, quindi sono grato per questa chance». La promessa è di massimo impegno: «Prometto massimo impegno». La sua visione è quella di un gruppo unito: «Voglio portare entusiasmo ai ragazzi, lavorando come una famiglia per raggiungere obiettivi».
Il tecnico ha poi toccato un tema cruciale per il calcio attuale: la sostenibilità economica. Ha chiarito che questa, pur essendo un aspetto fondamentale, «non preclude ambizioni». Anzi, ha trovato un ambiente stimolante: «Qui ho trovato grande professionalità, un motivo d’orgoglio». Un Giugliano che punta a crescere, ma con basi solide e un approccio oculato.
Riguardo l'aspetto tattico, Colavitto ha indicato una linea di continuità con il lavoro precedente: «Proseguiremo sulla linea tracciata da Fracchiolla e Bertotto, che hanno dato un’identità importante». Pur riconoscendo l'importanza di mantenere una base consolidata, il tecnico ha sottolineato la necessità di adattarsi alle dinamiche del calcio moderno: «Nel calcio moderno serve flessibilità, ma la continuità sarà la base. Vedremo sul campo». Ciò suggerisce che, pur partendo da un'impronta riconoscibile, la squadra sarà in grado di evolversi e modificare il proprio assetto in base alle esigenze e agli avversari.
Infine, sull'obiettivo a livello umano per questa stagione, Colavitto ha espresso un desiderio di crescita personale e collettiva: «Migliorarmi sempre». Ha ribadito la sua scelta consapevole e motivata: «Ho accettato questa sfida con entusiasmo, che voglio trasmettere ai ragazzi. Sono convinto di riuscirci». Un messaggio che punta sull'energia positiva e sulla capacità di infondere nel gruppo la stessa passione che anima il nuovo allenatore.
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