Il mercato degli allenatori in casa Pescara sembra aver trovato la sua direzione definitiva. Dopo l'improvviso addio di Silvio Baldini, che ha lasciato amarezza e perplessità in una parte consistente della tifoseria biancazzurra, la dirigenza del Delfino ha individuato in Vincenzo Vivarini il profilo ideale per raccogliere l'eredità del tecnico toscano.
Una scelta che profuma di casa
La candidatura del cinquantanovenne nato ad Ari ma residente a Francavilla al Mare non rappresenta certo una sorpresa per chi segue le vicende del calcio abruzzese. I legami di Vivarini con la maglia biancazzurra affondano le radici tanto nella sua carriera da calciatore quanto in quella da allenatore, creando un filo rosso che oggi potrebbe riportarlo sulla panchina dell'Adriatico.
Il direttore sportivo Pasquale Foggia non ha mai nascosto le difficoltà dell'operazione, dichiarando nelle prime ore successive all'addio di Baldini che "ci stiamo lavorando, ma non è semplice". Parole che tradivano l'esistenza di ostacoli concreti ma anche la volontà di percorrere questa strada con determinazione.
L'accelerazione decisiva
Gli sviluppi più significativi si sono registrati nel corso del pomeriggio, quando la società pescarese ha intensificato i contatti con Paolo Busardò, procuratore che gestisce gli interessi del tecnico abruzzese. L'obiettivo era duplice: verificare la disponibilità di Vivarini ad accettare la proposta e definire i parametri economici dell'eventuale accordo.
La risposta è arrivata in tempi rapidi e con esito positivo. Nonostante il tecnico si trovi attualmente in vacanza in territorio croato e non sia previsto il suo rientro prima dell'inizio della prossima settimana, l'intesa di massima può considerarsi raggiunta. Un dettaglio logistico che non dovrebbe compromettere la buona riuscita dell'operazione.
I nodi da sciogliere
Il principale elemento da definire riguarda la risoluzione del rapporto contrattuale che lega ancora Vivarini al Frosinone. Il tecnico abruzzese aveva sottoscritto con i ciociari un accordo biennale la scorsa estate, con scadenza fissata al 30 giugno 2026 e con cifre significativamente superiori a quelle che erano state proposte a Baldini prima del suo rifiuto.
La chiave di volta potrebbe risiedere nei rapporti personali tra i vertici delle due società. Il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, e il suo omologo del Frosinone, Maurizio Stirpe, vantano una relazione consolidata nel tempo, basata su stima reciproca e amicizia sincera. Questi legami dovrebbero facilitare il raggiungimento di un compromesso che soddisfi tutte le parti coinvolte.
La situazione nel Lazio
Il panorama in casa Frosinone appare ancora indefinito, con il direttore sportivo Guido Angelozzi prossimo al trasferimento al Cagliari e il nuovo management non ancora definitivamente costituito. Tra i nomi circolati per la panchina ciociara figura quello di Federico Coppitelli, mentre alcuni ambienti del club non avevano inizialmente escluso un clamoroso dietrofront che avrebbe potuto riportare Vivarini in Ciociaria.
L'esonero dopo sole nove giornate di campionato nella stagione 2024-25 non aveva infatti cancellato completamente la stima nei confronti del tecnico abruzzese, ma la strada verso la separazione definitiva sembra ormai tracciata senza possibilità di ripensamenti.
Le alternative considerate
Prima dell'accelerazione per Vivarini, la dirigenza pescarese aveva valutato altre opzioni. Attilio Tesser rappresentava la soluzione di maggiore esperienza, mentre per i profili più giovani erano stati sondati Francesco Modesto, attualmente alla guida dell'Atalanta Under 23, e Giorgio Gorgone, reduce dall'esperienza con la Lucchese.
I dettagli contrattuali
Restano da definire alcuni aspetti tecnici dell'accordo tra Vivarini e il Pescara. La durata del contratto oscilla tra due ipotesi: un biennale diretto, opzione considerata meno probabile, oppure un annuale con clausola di rinnovo automatico al verificarsi di determinate condizioni.
La definizione di questi ultimi dettagli dipenderà anche dalle modalità di risoluzione del rapporto con il Frosinone. Una buonuscita congrua da parte dei ciociari permetterebbe al Pescara di contenere l'investimento per l'ingaggio del nuovo allenatore, rendendo l'operazione più sostenibile dal punto di vista economico.
Le prossime mosse
Le ore che seguiranno saranno decisive per il completamento dell'operazione. Una volta sistemate le questioni burocratiche e contrattuali, Pescara e Vivarini potranno concentrarsi sugli aspetti tecnici del progetto, definendo strategie e obiettivi per la stagione in corso e per il futuro del club biancazzurro.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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