Arcetana, Corradini: "Per me il campionato di Eccellenza 19-20 è una storia chiusa"

Eccellenza Emilia Romagna
Arcetana, Corradini: "Per me il campionato di Eccellenza 19-20 è una storia chiusa"

"Il campionato di Eccellenza 2019/2020? Per me è una storia definitivamente chiusa. Non prendo nemmeno in considerazione l'idea di tornare in campo: non credo che da qui a giugno ci saranno le condizioni sanitarie necessarie per giocare, e allo stesso modo ritengo che la prospettiva di giocare in piena estate sia davvero impraticabile". Sono parole di Simone Corradini, centrocampista nonchè capitano dell'Arcetana: come è noto il calcio dilettantistico è fermo da fine febbraio a causa dell'emergenza Coronavirus, e già da parecchie settimane c'è un dibattito apertissimo in merito a quelle che potranno essere le sorti di questa stagione agonistica.

"Da ormai parecchie settimane non possiamo allenarci in gruppo - rimarca Corradini - Quindi, di fatto il calcio ai nostri livelli ha già chiuso i battenti: è vero che ci si può mantenere in forma all'interno delle mura domestiche, ma ciò non ha nulla a che vedere con gli allenamenti che ogni squadra deve fare prima di affrontare impegni ufficiali. Intendiamoci: lo stop che stiamo vivendo è assolutamente necessario, perchè adesso la salute individuale e collettiva arriva prima di ogni altra cosa. Proprio per questo credo anche che sia giusto non raccontarsi favole, evitando di disegnare cervellotici scenari di ripresa a giugno o a luglio: la stagione è finita qui, e a dirlo sono i fatti".

"Innanzitutto, ben difficilmente in estate ci potranno essere condizioni di assoluta sicurezza sul piano sanitario - sottolinea il capitano biancoverde - Mi riferisco in particolare al mondo dello sport, che sarà tra gli ultimi a ritrovare una piena normalità. Non dobbiamo infatti dimenticare che campo e spogliatoi sono terreno fertile per creare contagio: tutto questo senza dimenticare la tutela che va riservata pure a pubblico, dirigenti e volontari dei vari club. Inoltre, se anche si potesse riprendere a giugno, si immagini che campionato diventerebbe - evidenzia Corradini - In Eccellenza mancano ancora 10 gare, più gli eventuali play off e play out: dovremmo quindi sottoporci a una sequela di recuperi interminabile, con tutte le difficoltà logistiche, organizzative e anche economiche che ne conseguirebbero. Si tratterebbe di portare avanti un'agenda contraddistinta da ritmi professionistici: noi invece siamo dilettanti e oltre al calcio dobbiamo anche occuparci dei nostri posti di lavoro, molti dei quali saranno purtroppo minacciati dalla probabile crisi economica. Di conseguenza, ritengo che riprendere i campionati dilettantistici a giugno sia davvero uno scenario del tutto fantasioso quanto impraticabile: in ogni caso io non giocherei, perchè sarebbe davvero una follia. 

Inoltre - prosegue il centrocampista classe '87 - non bisogna dimenticare che ogni squadra dovrebbe effettuare almeno 15-20 giorni di preparazione prima di ricominciare con l'agenda ufficiale: in caso contrario, il rischio di subire infortuni anche pesanti potrebbe aumentare in misura notevole. Tutto ciò farebbe slittare i tempi ancora più in avanti: un motivo in più per considerare impossibile il completamento dell'annata 2019/2020".

Simone Corradini preferisce poi non soffermarsi sul rendimento che l'Arcetana ha fornito fino al 23 febbraio: "In tutta sincerità non me lo ricordo, e adesso non mi interessa - spiega il capitano - Stavamo andando abbastanza bene, e non a caso prima dello stop eravamo fuori dalla zona play out: ad ogni modo, adesso le priorità di ognuno devono andare ben al di là del calcio. Per quanto riguarda le attuali classifiche, a livello personale ritengo che la soluzione più equa starebbe nel dare un colpo di spugna a tutte le graduatorie: sarei quindi per invalidare la stagione, e a settembre ognuno ripartirebbe dalla propria attuale categoria. Le partite mancanti sono ancora molte, e sul piano aritmetico ogni scenario sarebbe ancora possibile: quindi, non credo che i turni giocati fin qui possano bastare per decretare i traguardi stagionali. Probabilmente - aggiunge Corradini - l'annullamento dell'annata agonistica farebbe comprensibilmente storcere il naso alle società che stavano lottando per salire di categoria: tuttavia questa situazione è più grande di tutti noi, e ciascuno deve prenderne atto con senso di responsabilità. Di fronte ai drammi che l'Italia, l'Europa e tutto il mondo stanno affrontando, sia sanitari sia economici, credo proprio che una mancata promozione sarebbe l'ultimo dei problemi".

"Di certo il calcio manca a tutti noi - sottolinea Corradini - Comunque sia, bisogna soltanto pensare a superare quanto prima l'emergenza Coronavirus: solo così sarà possibile iniziare la stagione 2020/21, con la necessaria tranquillità".