Vigor Senigallia-Castelfidardo: il derby con vista sul passato
Il fischio d'inizio di domenica pomeriggio al Bianchelli segnerà ben più di una semplice sfida di campionato per Aldo Clementi. Quando la sua Vigor Senigallia affronterà il Castelfidardo alle ore 15, il tecnico rossoblù si troverà di fronte a fantasmi recenti che difficilmente dimenticherà. Lo scorso 5 gennaio, proprio contro i biancoverdi, arrivò quel pesante 0-2 casalingo che spinse l'allenatore senigalliese a una scelta drastica: lasciare la panchina della Vigor, nonostante i tentativi della dirigenza di convincerlo a restare.
Oggi Clementi torna a incrociare quella squadra che rappresentò l'ultimo atto del suo precedente ciclo in rossoblù, in un confronto che porta con sé il peso di una storia recente complicata. Sul fronte opposto siederà in panchina Stefano Cuccù, figura che conosce bene l'ambiente vigorino avendovi militato come calciatore nella stagione 2001/02, quando siglò 7 reti con quella maglia.
L'esame dei precedenti diretti tra il mister e la formazione di Castelfidardo restituisce un quadro altalenante. In cinque sfide precedenti, Clementi ha ottenuto una sola vittoria, accompagnata da due pareggi e due sconfitte. Proprio nell'ultima annata, prima della rottura, la Vigor aveva conquistato un netto 3-0 in trasferta grazie alle marcature di Tomba, Kone e Ferrara, salvo poi capitolare nel match di ritorno per 0-2 con i gol di Nanapere e Braconi – risultato che aprì la strada alla separazione.
Risalendo nel tempo, durante il campionato di Serie D 2015/16, quando Clementi guidava il Matelica, il bilancio con i fidardensi fu di un pareggio interno per 2-2 e una sconfitta per 1-0 in trasferta. Nell'annata successiva, sempre in quarta serie, arrivò uno 0-0 tra le mura amiche del Matelica. Un bilancio complessivo dunque quasi equilibrato, che domenica potrebbe pendere da una parte o dall'altra.
Dal punto di vista dell'istituzione Vigor, il confronto con il Castelfidardo presenta numeri altrettanto bilanciati ma decisamente più spettacolari. Nelle sette occasioni in cui le due compagini si sono sfidate negli ultimi vent'anni, la rete inviolata è sempre rimasta un miraggio: mai un solo 0-0 tra queste formazioni. Il computo totale parla di tre successi per parte e un unico pareggio, quel 1-1 maturato a Castelfidardo durante il campionato di Promozione 2010/11, stagione poi culminata con il trionfo finale dei rossoblù.
Sul fronte medico, intanto, giungono notizie rassicuranti per l'ambiente vigorino. Mattia Ferretti, osteopata dello staff sanitario rossoblù, ha fornito aggiornamenti confortanti sulle condizioni degli infortunati reduci dalla trasferta al Del Duca di Ascoli. In particolare, Stefano Milli può tirare un sospiro di sollievo: nonostante la caviglia ancora gonfia e dolente, gli esami strumentali avrebbero escluso lesioni significative.
Il centrocampista proveniente dal Nardò, così come i compagni di reparto Tonelli e Subissati – tutti usciti acciaccati dalla sfida ascolana – dovrà sottoporsi a un percorso di recupero, ma le assenze non dovrebbero protrarsi quanto inizialmente temuto. Una boccata d'ossigeno per Clementi in vista di un appuntamento già di per sé delicato.
La vigilia del derby ha portato anche un momento celebrativo al Vigor Official Store di via Cattabeni, dove è stata presentata la terza divisa stagionale della squadra. La maglia si distingue per una soluzione grafica particolarmente innovativa, tanto da essere considerata quasi un'unicità nel panorama calcistico nazionale. Il design riproduce in dissolvenza un'immagine delle bandiere e dei fumogeni che caratterizzano la passione della tifoseria della curva, rendendo omaggio al legame viscerale tra squadra e sostenitori.
Domenica al Bianchelli si giocherà dunque una partita nella partita: sul rettangolo verde si cercheranno i tre punti, ma negli occhi e nella mente di Aldo Clementi scorreranno inevitabilmente i fotogrammi di quel gennaio che cambiò tutto. Un'occasione per voltare pagina definitivamente, o forse per riaprire ferite mai del tutto rimarginate. Il calcio, si sa, ha memoria lunga e i derby non perdonano.