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Serie D, il punto sul girone I: Controsorpasso Savoia. C'è la legge del "Granillo"

di Massimo Poerio

La sedicesima giornata del Girone I di Serie D non si è limitata a confermare le aspettative, ma ha impresso una scossa tellurica alla vetta della classifica. Se il turno precedente ci aveva consegnato l’immagine di una Nuova Igea Virtus capace di espugnare il campo del Savoia, gli ultimi novanta minuti hanno capovolto nuovamente il fronte, restituendo il primato alla compagine di Torre Annunziata. È un campionato che non concede tregua, dove la continuità è una merce rara e preziosa, e dove le distanze, seppur minime, iniziano a pesare come macigni.

Il focus principale non può che essere sul duello a distanza per il vertice. Il Savoia, ferito dalla sconfitta nello scontro diretto della 15ª giornata, ha offerto una prova di carattere contro l'Athletic Club Palermo. Il 3-1 finale, firmato dalla doppietta di Umbaca e dal sigillo di Reis Daquinto, non vale solo tre punti, ma il ritorno solitario al comando a quota 31. La squadra ha saputo archiviare immediatamente la delusione della settimana precedente, dimostrando quella resilienza necessaria per chi ambisce al salto di categoria.

Di contro, la Nuova Igea Virtus (30 punti) ha subito un brusco stop. La sconfitta per 1-0 contro l'ACR Messina, decisa dalla rete di Saverino, rappresenta un risultato che, letti i numeri, ha del clamoroso. Sebbene il Messina navighi nelle zone basse a causa della pesante penalizzazione, i dati recenti raccontano di una squadra viva: dopo il pareggio con il Ragusa e la vittoria sulla Vigor Lamezia, il successo sulla (ormai ex) capolista conferma che i peloritani sono un avversario temibile per chiunque. Per la Nuova Igea Virtus, incapace di replicare il successo di prestigio ottenuto sette giorni prima, si tratta di un'occasione persa per tentare la fuga.

Scendendo di qualche gradino, la lotta per le posizioni nobili si fa incandescente. La Nissa, terza forza del campionato con 28 punti, rallenta parzialmente la sua corsa impattando 0-0 contro il Sambiase. Un pareggio che, se da un lato muove la classifica dopo la rocambolesca vittoria per 4-3 sull'Enna nel turno precedente, dall'altro impedisce l'aggancio alla seconda piazza.

Chi invece sta inviando segnali inequivocabili al campionato è la Reggina. I dati in nostro possesso, che coprono l'arco temporale dalla 13ª alla 16ª giornata, ci mostrano un ruolino di marcia immacolato: quattro vittorie su quattro, zero gol subiti. Il 2-0 inflitto al Milazzo, con le reti di Edera e Ferraro, è una prova di forza notevole. Va sottolineato che il Milazzo arrivava a questo appuntamento forte di tre vittorie consecutive (contro Sambiase, Paternò e Vigor Lamezia) e precedeva gli amaranto in classifica. Con questo successo, la Reggina sale a 24 punti, accorciando il gap e candidandosi come protagonista assoluta della rincorsa al vertice.

Degna di nota è anche la prestazione del Gela, che con il colpo esterno a Vibo Valentia (1-2, gol decisivo di Mbakogu) aggancia il Sambiase a quota 25, confermandosi squadra solida e capace di raccogliere punti pesanti anche lontano dalle mura amiche.

Nelle retrovie, la giornata ha offerto spunti altrettanto interessanti. Lo scontro diretto tra Ragusa e Acireale ha premiato gli iblei: il 2-0 firmato Memeo e D'Innocenzo permette al Ragusa di agganciare proprio l'Acireale a 16 punti, uscendo momentaneamente dalle sabbie mobili più pericolose e dando seguito ai pareggi ottenuti contro Messina e Sancataldese.

Segnali di ripresa anche per la Gelbison che, dopo aver battuto l'Acireale nella 15ª giornata, concede il bis superando l'Enna per 2-1. Sei punti in due gare che proiettano i campani a quota 20, in una zona di classifica decisamente più tranquilla rispetto a due settimane fa. Notte fonda invece per l'Enna, ferma a 15 punti e reduce da un solo punto nelle ultime quattro gare analizzate (il pareggio con il Sambiase alla 14ª).

La 16ª giornata ci restituisce un campionato estremamente fluido. Il Savoia ha ripreso il comando, ma il margine è minimo. La Reggina appare come la squadra più in forma del momento, mentre in coda la bagarre per evitare la retrocessione sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di squadre. I numeri non mentono: l'equilibrio regna sovrano nel Girone I.


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