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Serie D, il punto sul girone E: il Grosseto detta legge. Siena in grave difficoltà

di Massimo Poerio

La sedicesima giornata del Girone E di Serie D potrebbe aver segnato uno spartiacque decisivo per le sorti del campionato. Se il calcio è una questione di dettagli, la capacità di portare a casa il bottino pieno quando il cronometro condanna le speranze è il dettaglio che separa le grandi squadre dalle ottime squadre. I risultati dell'ultimo turno hanno ridisegnato la geografia della vetta, scavando un solco che inizia a farsi preoccupante per chi insegue, mentre nelle retrovie e a metà classifica si assiste a ribaltoni inaspettati e crisi profonde.

Il dato più eloquente arriva da San Donato Tavarnelle. La vittoria del Grosseto per 0-1, maturata grazie alla rete di Marzierli al 47' della ripresa, è l'emblema di una squadra che non accetta compromessi. Con 41 punti in classifica, i maremmani consolidano un primato che appare sempre più solido, frutto di una striscia recente impressionante: nelle ultime quattro giornate sono arrivati 10 punti, con le vittorie pesanti contro Prato, Sansepolcro e quest'ultima in trasferta, intervallate solo dal pari con il Siena.

Questo successo assume un valore doppio se letto in parallelo ai risultati delle dirette concorrenti. Il Seravezza Pozzi (34 punti), pur mantenendo la seconda piazza, frena a Foligno. L'1-1 finale, con Fabri che ha risposto al vantaggio umbro di Pupo Posada, interrompe una serie di tre vittorie consecutive (contro Ghiviborgo, Siena e Prato). Un punto che muove la classifica ma che, alla luce del blitz del Grosseto, sa di occasione persa: il distacco dalla vetta sale ora a 7 lunghezze.

Va peggio al Tau Altopascio, che scivola a 33 punti perdendo il contatto diretto con la seconda posizione. La sconfitta per 1-0 sul campo del Terranuova Traiana (decisivo Fantoni) conferma un momento di appannamento per i lucchesi, che nelle ultime quattro uscite hanno alternato buone cose a passaggi a vuoto, raccogliendo 7 punti sui 12 disponibili ma perdendo lo scontro diretto a distanza con la capolista.

Se in vetta si scappa, dietro c'è chi corre a ritmi vertiginosi. Il Terranuova Traiana è senza dubbio la squadra più in forma del momento al di fuori del duo di testa. La vittoria sul Tau non è un caso isolato, ma il culmine di un percorso netto: 10 punti nelle ultime quattro gare, frutto dei successi contro Aquila Montevarchi e Camaiore e del pari con il Trestina. Con 25 punti, i valdarnesi si proiettano con prepotenza nella zona nobile della classifica.

Diametralmente opposta la situazione del Siena. La sconfitta interna per 0-3 contro il Camaiore è un campanello d'allarme assordante. I bianconeri sono in caduta libera: un solo punto raccolto nelle ultime quattro giornate (il pareggio di Grosseto), preceduto dalle sconfitte contro Seravezza e Montevarchi. Scivolato a 22 punti, il Siena vede allontanarsi le posizioni che contano, punito da un Camaiore che, trascinato dalla doppietta di Magazzu e dalla rete di Raineri, trova tre punti d'oro per salire a quota 15.

Nella zona alta, il Prato si conferma quarta forza del campionato (28 punti) superando 2-1 il Trestina grazie a una doppietta di Greselin. I lanieri dimostrano carattere, rialzando subito la testa dopo la sconfitta di misura patita contro il Grosseto due turni fa.

In coda, segnali di vita importanti dall'Aquila Montevarchi. Il 2-0 esterno sul Ghiviborgo (rigore di Bocci e gol di Francalanci) vale il secondo successo consecutivo dopo quello nel derby con il Siena. A quota 20 punti, i rossoblù sembrano aver trovato la quadra per uscire dalle sabbie mobili.
Infine, sul fondo della classifica, il Poggibonsi batte un colpo d'orgoglio. Il pirotecnico 3-2 sul Cannara, pur lasciando i giallorossi all'ultimo posto con 6 punti, interrompe un digiuno preoccupante (ricordiamo il pesante 0-4 subito dall'Orvietana due settimane fa) e accorcia le distanze proprio sugli umbri, fermi a 11.

La classifica, dopo 16 giornate, parla chiaro: il Grosseto sta tentando la fuga vera. Alle inseguitrici serve un cambio di passo immediato, perché Marzierli e compagni non sembrano intenzionati a voltarsi indietro.


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