Reintrodotto il vincolo sportivo per la società: durerà due anni
Atteraggio morbido per l'abolizione del vincolo sportivo. Il decreto PA e sport, approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2023, detta infatti alcune specifiche deroghe. Il provvedimento, ad ampio raggio, è animato da un duplice obiettivo:
riorganizzare la PA con misure tese al rafforzamento della sua capacità amministrativa. Rientrano tra queste, ad esempio, l’annunciata soppressione dell’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL), le cui funzioni vengono attribuite al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
dettare norme urgenti in materia di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica 2025.
Con specifico riguardo al settore sportivo, il decreto-legge licenziato dal CDM si propone, in particolare, di riformare la disciplina del trattamento fiscale delle plusvalenze generate da beni posseduti dalle società sportive professionistiche nonché le norme relative ai processi sportivi.
Ma vi è anche una importante novità in tema di vincolo sportivo. Vediamo di cosa si tratta.
Vincolo sportivo: cosa prevede la riforma
L’articolo 31 del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, recante la riforma del lavoro sportivo, operativa dal 1° luglio 2023, disciplina, al comma 1, le modalità di abolizione del vincolo sportivo.
Più nel dettaglio, si sancisce l’obbligo generale di eliminazione entro il 1° luglio 2023 (ovvero entro il 1° luglio 2024 relativamente ai rinnovi, senza soluzione di continuità, di precedenti tesseramenti) delle limitazioni alla libertà contrattuale dell'atleta individuate come vincolo sportivo.
Alle Federazioni Sportive Nazionali e alle Discipline sportive associate è data la possibilità di dettare una disciplina transitoria che preveda la diminuzione progressiva della durata massima dello stesso.
Decorsi i termini previsti (1° luglio 2023 o 1° luglio 2024) il vincolo sportivo si intende abolito.
Disciplina transitoria
Con riguardo al vincolo sportivo è bene ricordare che Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 31 maggio 2023, ha approvato in via preliminare uno schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36.
Il provvedimento, trasmesso al Parlamento per il previsto parere, estende alle Discipline sportive paralimpiche, al pari delle Federazioni Sportive Nazionali e delle altre Discipline sportive associate, la facoltà di stabilire una disciplina transitoria per la diminuzione progressiva della durata massima del vincolo sportivo.
Per le novità sullo schema di decreto legislativo, leggi anche Riforma dello sport, tutte le novità in arrivo
Deroghe all’abolizione del vincolo sportivo
Secondo quanto annunciato dal comunicato stampa di fine seduta, il decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2023 prevede che, a decorrere dal 1° luglio 2023, l’articolo 31, comma 1, del decreto legislativo del 28 febbraio 2021, n. 36 recante norme per l’abolizione del vincolo sportivo, non si applichi agli atleti praticanti discipline sportive dilettantistiche, per i quali le Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline sportive associate (non anche le Discipline sportive paralimpiche?) possono prevedere un tesseramento soggetto a vincolo per una durata massima di 2 anni.
I regolamenti delle Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline sportive associate prevedono altresì le modalità e le condizioni per i trasferimenti degli atleti, determinando gli eventuali premi di formazione tecnica secondo i criteri stabiliti dall’articolo 31, comma 3, del decreto legislativo n. 36 del 2021.
Considerazioni conclusive
Non resta ora che attendere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto decreto PA e sport per l'operatività delle disposizioni, ma è già evidente che il debutto, ormai prossimo, della riforma del lavoro sportivo sarà accompagnato da novità non trascurabili per gli operatori del settore che attendono, da anni, una riforma organica della disciplina.