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Ragusa, Ignoffo: «Mercato? Ci sono settori da completare, compresi gli under»

di Maria Lopez

Pronti, via. È iniziata ieri pomeriggio la stagione 2023-2023 del Ragusa calcio che militerà anche quest'anno nel campionato di Serie D, girone I. Agli ordini dell’allenatore Giovanni Ignoffo, giocatori azzurri vecchi e nuovi si sono ritrovati allo stadio del rugby di via Forlanini per la prima seduta della preparazione precampionato.

Naturalmente, le temperature altissime hanno imposto una programmazione adeguata allo staff tecnico, con il preparatore atletico Giuseppe Di Mauro e il viceallenatore Valerio Puma, per cercare di avvicinarsi al meglio al lavoro più importante che sarà quello che comincerà a essere svolto dalla prossima settimana.

”Abbiamo fatto l’indispensabile per evitare di creare traumi importanti – dichiara il mister delle aquile – e direi che, come primo approccio, è andata abbastanza bene. Ho notato un atteggiamento positivo, la disponibilità all’impegno, la voglia di mettersi in mostra così da crearti qualche difficoltà nelle scelte. Insomma, l’ho anche detto oggi pomeriggio, intendo dare vita a quella sana competizione interna che può tornarci utile. Siamo nella fase iniziale, quella in cui ci stiamo conoscendo, ma ritengo che già da subito i ragazzi debbano comprendere quale il percorso che vogliamo portare avanti per raggiungere quegli obiettivi che ci possono mettere nella condizione di essere apprezzati dal pubblico”.

”Ho notato anche qualche presenza sugli spalti – continua Ignoffo – e questo mi fa piacere perché vuol dire che, al di là dell’afa di questi giorni, c’è chi è comunque interessato a capire quale sarà il Ragusa del futuro. Spetterà a noi essere bravi quanto necessario per coinvolgere i tifosi ancora di più, con un interesse sempre maggiore. Quello che vogliamo far vedere è una squadra che ce la metta tutta nel contesto di un percorso di crescita generale. L’organico? Siamo ancora un laboratorio, ovviamente. Ci sono settori da completare, compresa la situazione degli under. Intanto, però, pensiamo a lavorare, a creare quell’identità di squadra che, in questi frangenti iniziali, si rende necessaria”.


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