Quarto (presidente Cerignola): «Campionato insidioso, il Rotonda la davano per spacciato»
Il campionato di serie D è iniziato e, come di consueto, la redazione di notiziariocalcio.com cerca di dar voce al campionato che, più di tutti, comprende l'Italia intera.
Il protagonista di quest'intervista è Danilo Quarto, presidente dell'Audace Cerignola, il quale ci ha cordialmente concesso una chiacchierata, partita da quelle che sono le ambizioni che accompagnano quest'anno la squadra: «Siamo partiti il 9 di agosto pensando di fare un campionato da protagonisti e credo che lo stiamo dimostrando. I campionati del girone H di serie D hanno inizi sempre particolari, basta vedere gli anni addietro; lo scorso anno, ad esempio, al primo posto c'era il Sorrento, qualche anno fa il Francavilla. Le grandi squadre impiegano sempre un po' di tempo per ingranare. A parte quei 4 giorni, tra la sconfitta di Casarano e poi con l'Altamura, abbiamo dimostrato le nostre qualità; in Salento c'è stata la sacrosanta espulsione dopo 6 minuti del nostro portiere e, chiaramente, la gara è cambiata. Potevamo avere quei 5-6 punti in più, qualche errore grossolano ci ha danneggiato, però alla fine conta il risultato finale e, se non siamo in vetta, lo dobbiamo a noi stessi. Quando la squadra gioca il calcio che mister Pazienza ed il suo staff hanno in mente, facciamo davvero bene; la trasferta di Caserta credo che abbia confermato quanto sto dicendo. Rainone dice che siamo venuti a non fare la partita, ma non sono parole da capitano; noi siamo andati lì a giocare a viso aperto dal 1' al 90', non mi sono piaciute le sue parole, avrei tanto volute ascoltarle quando eravamo all'interno dello stadio. In tutta la mia carriera non ho mai parlato di arbitri e mai lo farò; non è ammissibile che dica che abbiamo fatto un gol in fuorigioco ed un altro con un rigore inesistente. Ad ogni modo, stiamo facendo un cammino importante, sono contento di come la squadra riesce ad esprimersi, saremo protagonisti fino a maggio, i campionati non si vincono ad ottobre».
Sul girone: «Da quando è uscito il gruppo, sapevo già che sarebbe stato un girone molto tosto, questo è un girone da serie C, lo sappiamo. C'è molta imprevedibilità, tante squadre di qualità. Su tutte Bitonto, Casertana, Nocerina, noi, Lavello; adesso uscirà bene anche il Nardò che si è affidato a De Candia, lo stesso Francavilla che ha un allenatore che ha vinto tanto come Ragno. Il Casarano è capitanato da un duo argentino, trasmettono tanta grinta alla rosa. Insomma, è un campionato pieno di insidie, noi dobbiamo affrontare tutti con grande compattezza, perché le sorprese sono dietro l'angolo. Guardiamo il Rotonda: lo davano tutti per spacciato, poi sul campo ha preso gli stessi nostri punti...».
Mercato chiuso? «Non è mai chiuso, abbiamo sempre gli occhi aperti, non solo per i campionati locali perché guardiamo anche all'estero e ad altre categorie. Siamo sempre operativi, non perché ci manca qualcosa, ma perché è questa la nostra idea di calcio: quando notiamo qualcuno lo monitoriamo e, se si potrà affondare, lo faremo. Come organico, comunque, ora siamo al completo, seppur dall'avvio del covid il mercato è una barzelletta, dato che è praticamente sempre aperto».
Sul prossimo impegno contro il Nardò: «Vengono dalla vittoria contro una delle favorite, il Lavello. Hanno ripreso entusiasmo dall'arrivo di mister De Candia, hanno in rosa elementi di categoria che possono mettere in difficoltà. Spesso le squadre che ci affrontano si mettono sulla difensiva, a differenza, ad esempio, delle gara di Caserta. Mi auguro che il Nardò venga qui spavaldo, per assistere ad una bella partita».
Sulle dimissioni di Sibilia: «C'è stata una sorta di accanimento da un paio d'anni. Io non mi lamenterò mai, a livello federale hanno avuto attacchi da diversi presidenti, anche per questioni che, a mio avviso, non sono né in cielo né in terra. Ovviamente se arriva una decisione del genere con uno sfogo abbastanza importante, vuol dire che forse qualcosa è successo. Noi dobbiamo dire che questo periodo di covid è stato duro per noi, ma la lega, con determinati contributi, credo sia stata abbastanza vicina a noi. Mi auguro che in futuro ci sia più collaborazione, non serve accanirsi».