«Qualcuno dimentica che siamo una matricola»: Cerbone blinda il Budoni dopo il crollo nel derby
Il derby sardo tra Budoni e Latte Dolce si chiude con un pesante 1-4 che scuote l'ambiente biancoblù, ma non intacca la lucidità di mister Raffaele Cerbone. Al termine di una gara complicata, il tecnico ha analizzato la sconfitta con estrema onestà, cercando di bilanciare l'amarezza del momento con la straordinaria classifica maturata finora.
«La vittoria del Latte Dolce è meritata: l’avversario ha mostrato una determinazione diversa» ha esordito Cerbone, riconoscendo la superiorità dei rivali nella gestione del match. Secondo l'allenatore, il Budoni ha pagato un conto salato alla stanchezza accumulata in questa prima parte di stagione: «Siamo arrivati a questo momento con un calo fisiologico che, dopo 17 partite, non avevamo mai avuto prima di oggi. Non ci piace il risultato, ma è andata così». Nonostante il passivo pesante, il mister predica calma: «Non siamo quelli visti oggi: serve il giusto equilibrio, senza fare drammi. È però un campanello d’allarme, perché dobbiamo tornare con i piedi per terra, pensare alla salvezza e ripartire con maggiore consapevolezza».
Il tecnico si è poi soffermato sulla dinamica delle reti subite, sottolineando come l'errore sia stato principalmente di natura psicologica e non tattica. «Abbiamo preso tre gol praticamente in fotocopia. È mancata la percezione del pericolo: se non la avverti contro una squadra che ha gamba e vive di questo, finisci per perdere» ha spiegato con rammarico. Paradossalmente, proprio il gol del vantaggio lampo avrebbe giocato un brutto scherzo ai suoi uomini: «Il vantaggio iniziale ci ha tolto attenzione, ma è andata così. Sapevamo che loro sono bravi a fare questo tipo di gioco».
Sul fronte della classifica, Cerbone è stato categorico, chiedendo alla squadra di non farsi distrarre dai risultati dei club più blasonati come Nocerina o Trastevere. «Noi non dobbiamo stare a guardare i risultati degli altri campi, perché si rischia di diventare presuntuosi, e oggi abbiamo fatto male. Non so nemmeno cosa abbiano fatto gli altri: non ci riguarda» ha tagliato corto l'allenatore, aggiungendo che «la classifica non deve distrarci, dobbiamo pensare solo a noi. Ci vuole equilibrio, perché distruggere tutto è un attimo».
Infine, il mister ha voluto ricordare a tutti la realtà del progetto Budoni, andando oltre il singolo risultato negativo per tracciare un bilancio di fine girone d'andata. «Qualcuno dimentica che il Budoni è una matricola: rispetto all’anno scorso la squadra è completamente nuova» ha evidenziato con forza. «Oggi, su undici giocatori, dieci erano diversi rispetto alla passata stagione. Avevamo bisogno di crescere e lo abbiamo fatto in fretta». In chiusura, un messaggio di orgoglio per il quinto posto conquistato: «Essere quinti è qualcosa su cui avrei messo la firma. Non mi faccio prendere dall’amarezza: se il Budoni è lì è perché i ragazzi hanno fatto un lavoro straordinario».