Pistoiese, Fondatori durissimo: «La società è parte lesa rispetto alla condotta che ha portato alla squalifica del campo»
Una mattinata di chiarezza e ferma condanna in casa Pistoiese. Nella giornata di venerdì 5 dicembre, l'Amministratore Delegato Fabio Fondatori ha incontrato i media in conferenza stampa per affrontare di petto gli episodi successivi alla gara contro la Pro Sesto 1913, disputata il 30 novembre 2025, e le pesanti sanzioni che ne sono derivate.
Fondatori ha esordito spiegando la ragione del precedente silenzio stampa da parte della società. Tale decisione, come ha specificato, era stata adottata per evitare di prendere una posizione affrettata sulla conduzione arbitrale della partita e sulle penalità inflitte al termine della stessa, in attesa di poter visionare e analizzare gli atti ufficiali e i referti relativi ai fatti accaduti nel post-partita.
L'oggetto principale della conferenza è stata la necessità di esprimere chiaramente la posizione del club su un fatto «gravissimo avvenuto al termine dell'incontro di domenica». L'Amministratore Delegato ha voluto subito distinguere nettamente questo episodio dalle decisioni arbitrali del campo, le quali, seppur contestabili, «appartengono al ‘calcio giocato’ e vanno accettate in quanto l’errore umano fa parte dello sport, a tutti i livelli».
Fondatori ha poi chiarito come sia stata la squalifica del campo di gioco, imposta per due giornate con l'obbligo di giocare in campo neutro e a porte chiuse, a essere stata determinata da un fatto specifico: l'episodio del bullone. Questo oggetto è stato lanciato in campo nel momento in cui la terna arbitrale stava rientrando negli spogliatoi, in prossimità del tunnel. Il dirigente ha precisato che altre manifestazioni di dissenso, come le proteste rivolte agli arbitri negli spogliatoi da «persone non identificate», sebbene considerate «antidoverose, ma dettate dalla concitazione e dalla tensione del momento», hanno generato in sé soltanto una sanzione di natura pecuniaria (ammenda).
Entrando nel dettaglio, Fondatori ha descritto l'oggetto incriminato come «un bullone da ferramenta con dado avvitato, materiale metallico, di lunghezza di circa 5 cm», aggiungendo che l'arbitro «è stato sfiorato al volto, senza nessuna conseguenza e/o lesione».
La società, per bocca dell'Amministratore Delegato, ha espresso una condanna ferma e decisa per l'accaduto. Fondatori ha definito il gesto come «vile, irresponsabile, gravissimo, molto pericoloso e diseducativo», sottolineando come questo atto sia «di totale estraneità rispetto ai valori del club».
Tale comportamento, ha ribadito il dirigente, segna «un’insanabile controtendenza rispetto alle politiche societarie sin qui intraprese di cultura della legalità, rispetto del ruolo degli ufficiali di gara, degli avversari e della sana competizione». Simili azioni sono «inaccettabili e non rappresentano l’FC Pistoiese», società da sempre impegnata a contrastarli. Fondatori ha voluto difendere l'immagine del club e della tifoseria orange, sottolineando che «la condotta del singolo non può macchiare la storia della Società, né infangare la restante parte, preponderante, della tifoseria orange, realtà conosciuta per passione, correttezza e lealtà».
Il dirigente ha ribadito l'impegno costante per garantire che lo Stadio “Melani” sia un «ambiente sano, educativo, sicuro e accogliente per tutti», lanciando un messaggio perentorio: «A casa nostra non c’è e non ci sarà mai posto per violenti, contestatori e facinorosi». Ha poi evidenziato i notevoli investimenti compiuti dal club per la gestione dell'ordine pubblico e la cooperazione con le Forze dell'ordine, pur riconoscendo che «l’introduzione nell’impianto di gioco di una vite di 5 cm può essere nascosta e sottratta al controllo di qualsivoglia servizio d’ordine, anche il più meticoloso e capillare».
L'Amministratore Delegato ha poi chiarito la posizione legale del club, dichiarando apertamente: «La Società è parte lesa rispetto alla condotta che ha portato alla squalifica del campo». La Pistoiese si sente vittima di un gesto sconsiderato che sta danneggiando gravemente l'immagine del Club, penalizzando la squadra e la totalità della tifoseria sana e l'intera città. «Sentiamo infatti la necessità di condannare un comportamento che non rappresenta il club».
Per questo motivo, Fondatori ha annunciato l'intenzione di ricorrere contro la sanzione: «La Società ha incaricato l’Avv. Mattia Grassani del Foro di Bologna per proporre reclamo avverso la decisione del Giudice Sportivo, in quanto ritenuta eccessivamente afflittiva e penalizzante per la ragioni appena esposte». Tale scelta è «pienamente condivisa anche dal Presidente, che si trova fuori Italia in questo momento, e dalla Dirigenza tutta».
Concludendo, Fondatori ha ribadito la fiducia negli organi della giustizia sportiva, pur riaffermando che il lancio del bullone si è trattato di «un fatto isolato e totalmente fuori dal controllo, anche capillare, posto in essere prima del match». L'AD ha chiuso la conferenza con un appello: «Faccio un appello alla compattezza, al senso di responsabilità e ai valori condivisi, con invito alla fattiva collaborazione nell’individuazione del responsabile», affinché l'accaduto non possa gettare cattiva luce sulla storia della FC Pistoiese e della città.