Palermo, con la Palmese c'è un insidia in più: il mini-campo...
Fonte: la sicilia
Il più classico dei testacoda dove si può nascondere la buccia di banana. Da ieri il Palermo ha ufficialmente archiviato la sconfìtta contro il Savoia, iniziando la preparazione verso la sfida contro la Palmese.
Un match dove i rosanero dovranno cercare il riscatto per riprendere la marcia delle prime giornate, ma la trasferta in terra calabra nasconde diverse insidie. La prima è relativa alla posizione di classifica occupata dalla formazione neroverde, ultima con appena cinque punti. Nelle prime undici giornate è arrivata soltanto una vittoria, tra l'altro contro un Corigliano in crisi societaria ormai da diverse settimane.
Una crisi che ha investito anche la Palmese negli ultimi mesi, iscritta in extremis in estate dopo essere stata sotto amministrazione giudiziaria nello scorso campionato, con la nuova proprietà che già a settembre ha lanciato un appello in merito alle difficoltà economiche.
Sulla panchina della società neroverde c’è già stato un cambio di allenatore a inizio ottobre, con l'avvento di Antonio Venuto, tecnico originario di Milazzo con un passato in Serie D tra Due Torri,
Messina e Sersale che lo scorso anno ha guidato il Sant’Agata nell’Eccellenza siciliana. Venuto ha portato anche la sua filosofia di gioco, un 3-5-2 che viene esasperato sul terreno di gioco dello stadio «Lopresti».
E qui arriva la seconda difficoltà per il Palermo. L’impianto di Palmi. infatti, è il secondo più piccolo del Girone 1 di Serie D: un rettangolo di gioco che misura appena 98x56 metri, secondo solo all’«Orazio Raiti» di Biancavilla che misura 96x53.
Il precedente nell'impianto catanese e quello nella partita in casa del Nola, altro terreno di gioco di dimensioni ridotte, preoccupano, proprio perché in quelle due partite il Palermo ha mostrato non poche difficoltà. D'altronde la formazione rosanero gioca in un impianto che misura 105x68 metri, addirittura due metri più piccolo in larghezza rispetto allo stadio «Pasqualino» di Carini dove gli uomini di Pergolizzi si allenano.
Proprio per questo motivo è facile aspettarsi che il 3-5-2 della Palmese diventi un 5-3-2 con pochissimi spazi per la formazione rosa- nero che, giocoforza, dovrà cercare delle alternative per scardinare la difesa neroverde, la seconda più battuta del girone con ventiquattro reti subite. D’altronde è lo stesso modulo utilizzato dal Savoia domenica scorsa, capace di annullare l’attacco del Palermo. Pergolizzi sta valutando delle alternative nell’undici di partenza, complice anche l’assenza di Doda, impegnato con la nazionale Under 20 albanese. Al suo posto potrebbe debuttare dal primo minuto l’altro under Peretti. ma non è da escludere l’impiego di Accardi con Fallani che a quel punto potrebbe trovare spazio tra i pali per rispettare la regola degli under. Nuove soluzioni, però, vanno trovate anche in attacco. Pergolizzi potrà contare sul rientro di Santana dal primo minuto, ma è probabile che il tecnico possa decidere di schierare un centrocampista in più sulla trequarti (come fatto contro Cittanovese e Roccella con l'ingresso di Ambro) passando quindi al 4-3-1-2. L'allenatore ha ancora diversi allenamenti a disposizione per decidere quale soluzione adottare, ma il Palermo ha un obbligo: a Palmi bisognerà vincere per riprendere la propria marcia verso la promozione.