Ostiamare al collasso: il presidente Di Paolo getta la spugna
Una notizia che getta nello sconforto il mondo del calcio romano: il presidente dell'Ostiamare, Roberto Di Paolo, ha annunciato le sue dimissioni. Una decisione sofferta, maturata dopo anni di battaglie per salvare uno dei vivai calcistici più importanti della capitale, ma resa inevitabile dalle difficoltà legate alla gestione dell'impianto sportivo Anco Marzio.
"Ho fatto tutto il possibile", ha dichiarato Di Paolo durante una conferenza stampa emozionante. "Ho investito tempo, denaro e energie per cercare di far rinascere l'Ostiamare, ma le problematiche legate all'impianto sono diventate un fardello insostenibile. Mi sono trovato a dover affrontare le conseguenze di una gestione precedente, ereditando una situazione complessa e gravata da irregolarità strutturali".
Un progetto ambizioso, naufragato
L'ingegner Filippo Palombini, collaboratore stretto di Di Paolo, ha illustrato nel dettaglio la situazione dell'Anco Marzio: "Abbiamo presentato un progetto ambizioso per riqualificare l'impianto, concordando con le istituzioni un cronoprogramma dettagliato dei lavori. Tuttavia, ci siamo scontrati con una serie di ostacoli burocratici che hanno di fatto bloccato ogni iniziativa. Ci è stato chiesto di demolire tutte le opere abusive prima di poter iniziare la ristrutturazione, una richiesta incompatibile con la necessità di mantenere l'impianto agibile per l'attività sportiva".
Un peso insostenibile per un solo imprenditore
La vicenda dell'Ostiamare rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che molte società sportive italiane devono affrontare nel gestire impianti sportivi di proprietà pubblica. Di Paolo ha sottolineato come l'onere di risolvere problemi storici e strutturali sia stato interamente posto sulle spalle dell'attuale proprietà, senza un adeguato supporto da parte delle istituzioni. "Quando si parla di Ostiamare, si sottolinea sempre il valore di questo club per il territorio. Se è così, allora è arrivato il momento che ognuno faccia la sua parte per salvarlo", ha affermato il presidente dimissionario.
Un futuro incerto
Le dimissioni di Di Paolo lasciano un futuro incerto per l'Ostiamare. Il presidente ha assicurato che fino al 30 giugno saranno onorati tutti gli impegni presi, ma ha sottolineato come la sopravvivenza del club dipenda ora dalla capacità delle istituzioni di intervenire e trovare una soluzione definitiva per la questione dell'Anco Marzio.
Un appello alla politica
La vicenda dell'Ostiamare solleva interrogativi importanti sul ruolo delle istituzioni nello sport di base. È necessario che la politica si prenda carico di questa problematica, investendo risorse e mettendo in campo azioni concrete per sostenere le società sportive e garantire la fruibilità degli impianti sportivi. Il rischio è quello di perdere un patrimonio storico e sociale come l'Ostiamare, che rappresenta un punto di riferimento per migliaia di giovani e famiglie romane.