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Nardò, Donadei: «Senza la Serie D ci sarà ridimensionamento»

di Redazione NotiziarioCalcio.com

Il Nardò è tornato in pista. Travolto dalle cinque sconfitte consecutive, la squadra neretina che ha ritrovato il successo battendo i cugini dell'Altamura mercoledì scorso.

Tre punti importanti per tenere vive le possibilità finanche della salvezza diretta che ora dista sei punti anche se il gruppone di fondo classifica è particolarmente cospicuo e non sarà affatto facile superare le tante squadre in lotta per la permanenza in Serie D. Non va però dimenticato che il Nardò ha ben tre partite in meno e quindi tutto è nelle sue mani.

A parlare di questo è stato il presidente Salvatore Donadei ospite della trasmissione "GioveDì Puglia" sull'emittente locale Antenna Sud 85.

Queste le sue parole: «Dopo una serie drammatica di cinque sconfitte consecutive finalmente i ragazzi si sono concessi una tregua dalla sconfitta ma soprattutto si sono dati, ed hanno dato a tutti, una iniezione di fiducia che in questo momento è fondamentale e direi proprio indispensabile. È un periodo che oltre ad una serie di errori ed a diversi limiti che abbiamo dimostrato a livello di squadra e di società, per i quali facciamo mea culpa e dai quali sicuramente impareremo, sono anche quei periodi che non ne va bene nulla. Dalla serie infinita di casi covid che abbiamo avuto non ci siamo mai più ripresi praticamente, poi sono arrivati gli infortuni. Come quelli di Fiorentino e Romeo, due ragazzi di personalità, che erano stati presi per dare una mano importante a difesa e centrocampo e s si sono infortunati in maniera seria. Non ne va bene una, ben oltre i nostri limiti ed i nostri errori che riconosciamo. La vittoria con l'Altamura va ben oltre il risultato, ogni ripartenza dopo il tre a zero era un potenziale gol. Siamo riusciti a complicarci una partita ormai chiusa soffrendo. Però va bene così, ci teniamo stretta la vittoria anche attraverso la sofferenza. Spaventati per la classifica? No, siamo preoccupati, questo si e per tutte le ragioni già elencate. Abbiamo però acquisito nelle difficoltà una carica nervosa che può darci tanto in queste partite che mancano al termine della stagione. Noi cerchiamo di giocare a calcio, e non tutte le altre squadre del nostro girone lo fanno. Abbiamo una buona squadra dal punto di vista tecnico ma se la mettiamo solo su questo aspetto possiamo continuare ad avere dei problemi molto seri. Sono stato vicino alla squadra in queste settimane, come tutta la società, ed ho parlato spesso tra virgolette, non me ne vogliate in questo momento così drammatico, di una guerra sportiva da fare ogni partita. C'è da mettersi l'elmetto e la corazza e mettere da parte spesse volte l'aspetto tecnico ed il fioretto e metterla su altri piani. Spero che questo si sia capito. La partita con l'Altamura induce alla fiducia. Naturalmente noi restiamo penultimi e questo lo dobbiamo ricordare ed esserne tutti consapevoli. Non è la stagione che volevamo fare e su questo non ci piove, tuttavia la permanenza oggi in Serie D è un passaggio cruciale perché sarebbe un peccato mortale retrocedere sul campo e che questa società, che ha fatto bene in questi tre anni, avesse come naturale riflesso un ridimensionamento. Questo è il pericolo più grave, noi vogliamo assolutamente scongiurarlo. Credo che con la consapevolezza di cui prima ne usciremo. Vorrei ricordare anche a qualche smemorato che la storia recente del Nardò, al di là dei campionati vinti in Eccellena, la squadra in D ha sempre lottato, salvo pochi casi, per mantenere la categoria. Lo voglio ricordare a tutti quanti, fermo restando le ambizioni di questa società. Il calcio non è una scienza esatta e gli episodi in una stagione possono incidere. Domenica prossima c'è il Cerignola che è una vera corazzata e che è una grandissima società. Noi la accoglieremo a braccia aperte sperando che il Giovanni II possa esplodere di entusiasmo e di passione vera. Il risultato poi non sempre premia chi sulla carta ha i valori tecnici superiori e speriamo che la gara con l'Altamura sia l'inizio di una serie positiva ma sappiamo di avere partite non semplici. Concedetemi una battuta, mi auguro a questo punto, inoltre, di salvarci da qui alla fine battendo un altro record, quello di non avere mai avuto un rigore a favore e lo dico senza voler fare polemica».


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