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«Mi fa sorridere l’accusa di volermi riprendere il club»: Marino rompe il silenzio sul caos Olbia

di Redazione Notiziario del Calcio

Il terremoto societario che sta scuotendo l’Olbia si arricchisce di un nuovo capitolo fondamentale. Dopo le recenti manifestazioni d’interesse dell’imprenditore Romi Fuke, a prendere la parola è Alessandro Marino, ex presidente e ormai ex socio di minoranza del club gallurese.

In un’intervista rilasciata a L’Unione Sarda, Marino ha analizzato con estrema freddezza la parabola discendente della società, partendo dal momento della cessione fino ad arrivare alle accuse che lo hanno visto protagonista negli ultimi mesi.

L’ex patron ha voluto fare chiarezza sulle proprie responsabilità, individuando nel tempismo del passaggio di mano il peccato originale del crollo biancorosso. «Per come si sono sviluppati gli eventi, la mia responsabilità è l’aver ceduto la società a stagione iniziata», ha ammesso Marino, ricordando come nel novembre 2023 la squadra navigasse in acque tranquille in Serie C, a un passo dai playoff.

Tuttavia, l'ingresso della nuova proprietà avrebbe innescato un cortocircuito gestionale fatale: «Dal momento della cessione sono iniziati i problemi: da presidente non mi è stato più permesso di toccare palla e questo ha creato una fase di transizione che è stata, probabilmente, tra le principali cause della retrocessione diretta». Un tracollo sportivo che, inevitabilmente, ha trascinato con sé la sostenibilità economica del club, aggravando il peso dei debiti a causa della perdita di ricavi.

Marino ha poi risposto con forza alle critiche riguardanti il suo presunto ostruzionismo verso i potenziali nuovi acquirenti, smentendo categoricamente l'ipotesi di aver utilizzato strumenti legali per bloccare la vendita del club. «L’accusa più fastidiosa è aver presentato un decreto ingiuntivo per ostacolare la cessione del club. Quel decreto è stato presentato un anno e mezzo fa per un prestito con garanzie personali dei soci di maggioranza», ha spiegato l'ex dirigente, precisando di aver scelto di rivalersi sui singoli soggetti e non direttamente sulle casse dell’Olbia proprio per tutelare la società.

Infine, un passaggio è stato dedicato alle voci su un suo possibile ritorno al timone del club, ipotesi liquidata con sarcasmo ma anche con una punta di rammarico per gli impegni contrattuali non rispettati dalla controparte. «Mi fa invece sorridere l’accusa di volermi riprendere l’Olbia», ha dichiarato Marino, ricordando che al momento delle dimissioni del suo gruppo, avvenute nel marzo 2024, Swiss Pro avrebbe dovuto acquistare le loro quote secondo i patti stabiliti, cosa che però non è mai avvenuta. Una ricostruzione che sposta l'attenzione sulle inadempienze della proprietà uscente, mentre la piazza resta in attesa di capire quale sarà il futuro del calcio olbiese.


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