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Manfredonia, Rotice: «Un 2025 dai due volti, ora un progetto solido. Il nostro motto? Forza Noi»

di Michele Caffarelli

Non è un caso che il punto stampa di fine anno del Manfredonia Calcio 1932 si sia tenuto nel punto ristoro della Tribuna dello stadio, e non in una fredda sala conferenze. È proprio qui, in quello che il presidente Gianni Rotice definisce "punto di aggregazione", che la società ha voluto salutare un 2025 intenso e guardare con fiducia al 2026.

Un anno, quello che sta per chiudersi, che il patron biancoceleste definisce senza mezzi termini "a due volti". Il ricordo corre veloce al primo semestre, segnato da sofferenze sportive e tensioni esterne. "Un periodo conclusosi con una salvezza agguantata al 92esimo", ricorda Rotice, non nascondendo le amarezze per quelle che ha definito "strumentalizzazioni da parte di gente esterna che aveva creato fibrillazioni sul territorio".

Ma è il secondo semestre del 2025 ad aver segnato la svolta. La parola d'ordine è stata "discontinuità". Azzerando tutto e ripartendo con un nuovo gruppo, la società ha gettato le basi per quello che Rotice chiama, con orgoglio, "un'impresa sociale".

"Il Manfredonia Calcio non è solo sport", ha ribadito il Presidente ai microfoni. "I risultati sportivi devono andare di pari passo con quelli finanziari, ma soprattutto con il ruolo sociale che ricopriamo". La visione è chiara: lo stadio come luogo sicuro per le famiglie, un mix virtuoso che unisce la passione della Gradinata Est alla serenità di chi vive la partita in tribuna, passando per la scuola calcio e il merchandising.

Dal punto di vista sportivo, il bilancio al termine del girone d'andata è più che positivo, permettendo alla dirigenza di guardare al futuro con ottimismo, seppur con la consueta prudenza. "L'obiettivo resta una salvezza tranquilla", afferma Rotice tenendo i piedi per terra, "ma i risultati ci fanno ben sperare. Se il trend sarà mantenuto, potremmo arrivare a fine campionato guardando la classifica non più verso il basso, ma verso l'alto".

Per cementare ulteriormente il legame con la città, l'amministratore Gianni Sventurato ha lanciato una mini-campagna abbonamenti per il girone di ritorno. Un'iniziativa pensata per agevolare l'ingresso di giovani e famiglie, trasformando la partita domenicale in un rito collettivo accessibile a tutti.

Il Presidente ha voluto poi ringraziare i partner che sostengono il progetto – dalle famiglie Vitulano e Maiorano, ai Palione, Disita, Di Carlo e gli amici della SEM – sottolineando come la sostenibilità del calcio a questi livelli sia possibile solo attraverso una rete solida di imprenditori locali.

Rotice chiude il suo intervento con un augurio per il 2026 che è anche una dichiarazione d'intenti e di filosofia aziendale: "L'augurio più bello è quello di gioire tutti insieme. Il Manfredonia Calcio non è 'Io', ma è 'Noi'. Sempre Forza Manfredonia e, soprattutto, sempre Forza Noi".

Un messaggio di unità che, dopo le tempeste passate, sembra aver riportato il sereno e l'entusiasmo in riva al Golfo.


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