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La piccola Olympia Agnonese sfida le grandi del Girone F

di Anna Laura Giannini
Fonte: maurizio d'ottavio

Il più piccolo paese del raggruppamento (5200 abitanti) e con un budget societario ridotto all’osso, spaventa le grandi del girone F. Vola la Cenerentola, ma solo sulla carta, Olympia Agnonese, alle spalle dieci anni di serie D (altro record con la Recanatese, ndr) e mai così in alto. Quattro vittorie, tre pareggi e niente sconfitte,  +1 di media inglese e la miglior difesa con quattro reti subite, stanno accendendo l’entusiasmo nel comprensorio tra alto Molise e Vastese, bacino che ogni domenica si riversa al “Civitelle”, primo stadio nel Mezzogiorno d'Italia senza barriere e con sintetico. Merito del  lavoro svolto dall’esordiente tecnico Alessandro Del Grosso. Quarantaquattro anni, alla sua prima esperienza in quarta serie, Del Grosso, un passato da calciatore in serie A con le maglie di Bari e Salernitana, si sta rivelando una piacevole sorpresa grazie ad un calcio frizzante, ma soprattutto pragmatico. In squadra a parte Erminio Rullo, trentaduenne difensore ex Lecce e Napoli, non ci sono nomi altisonanti e la forza è rappresentata da un gruppo granitico costruito con oculatezza e senza fretta dal diesse Nicola D’Ottavio, agnonese doc, un passato da zingaro del gol per lo stivale. Così dopo aver battuto in estate la concorrenza di gente come Pino Di MeoMassimo AgovinoFrancesco Farina e Antonio Mecomonaco (neo tecnico del Matelica), Del Grosso, dopo sette giornate,  si è rivelato il più bravo della classe. Corre da matti la domenica l’undici granata grazie al meticoloso lavoro settimanale del giovane prof Alessandro Spinoglio, l’anno scorso alle dipendenze della Virtus Lanciano in serie B. Corre l’Olympia come la gazzella che scappa dal leone, perché sa di dover  agguantare quanto prima la salvezza e  festeggiare degnamente  il cinquantesimo anno di vita (è stata fondata nel 1967). Vissuti quasi interamente da Michele Guerrizio, storico magazziniere, tifosissimo del Toro (stessi colori dell’Agnonese) e al “Civitelle” dal 1970 quando ancora si respirava la polvere del campo in terra battuta. Numeri da record che vanno a intrecciarsi con chi offre gratuitamente le proprie competenze. E’ il caso dei tecnici Candido Bucci (allenatore in seconda) e Antonio Di Pasquo (preparatore dei portieri): entrambi non percepiscono un centesimo ma al tempo stesso garantiscono un apporto fondamentale alla causa.  Vola l’Agnonese che ora sogna uno stadio tutto nuovo, chissà per quali altre sfide


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