L’Aquila, Fucili si gode i tre punti col Termoli: «Era la partita che mi aspettavo, abbiamo dovuto stringere i denti»
Al termine del confronto vittorioso contro il Termoli, l'allenatore de L'Aquila, Giovanni Fucili, si è presentato davanti ai giornalisti per analizzare i tre punti conquistati dai rossoblù. Una sfida tesa, che ha richiesto lucidità e pazienza, confermando le insidie che il tecnico aveva previsto alla vigilia del match.
A chi definiva il match esteticamente poco gradevole, il mister ha risposto con pragmatismo: «Brutta dipende dai punti di vista, era la partita che personalmente mi aspettavo» ha sottolineato l'allenatore, rendendo merito alla qualità della compagine avversaria. Secondo Fucili, il Termoli si è dimostrato un ostacolo ostico proprio per le sue caratteristiche naturali: «Loro sono una squadra che hanno dei valori importanti e nelle ripartenze fanno male».
Il tecnico ha poi analizzato le difficoltà incontrate nel trovare la via del gol, spiegando come l'incapacità di chiudere subito i conti abbia costretto i suoi a una prova di sacrificio: «Sono quelle partite che se non riesci a sbloccare, siamo un po’ mancati nelle ultime situazioni. C’è stato da tener duro fino alla fine». Una sofferenza che però non intacca il valore del risultato, fondamentale per la classifica. In tal senso, il tecnico ha fatto notare come il giudizio degli osservatori sia spesso condizionato dal tabellone: «Se andiamo a valutare le prestazioni in base al risultato cambia ovviamente».
Un passaggio della conferenza è stato dedicato alla condizione dei singoli, con un occhio di riguardo per le rotazioni forzate a centrocampo. Su Mantini, il mister ha chiarito la situazione: «La scorsa settimana era abbastanza affaticato e anche oggi è dovuto uscire ma è normale perché non ha giocato molto in passato». Una gestione cautelativa necessaria per un giocatore che sta ritrovando il ritmo partita dopo un periodo di inattività.
Tornando con la mente alla recente sconfitta nel derby, Fucili non ha cercato alibi, pur contestualizzando l'accaduto: «A Teramo abbiamo meritato di perdere, ma abbiamo giocato 50 minuti in 10. Dobbiamo lavorare per farci trovare pronti». L'obiettivo resta il miglioramento costante della manovra offensiva, apparsa fluida fino a un certo punto ma ancora poco incisiva negli ultimi sedici metri. «Abbiamo fraseggiato bene fino alla trequarti e se avessimo buttato i palloni avremmo fatto il loro gioco. Nei pressi dell’area sono mancate le combinazioni per arrivare al tiro» ha concluso il mister, indicando chiaramente su quale aspetto tattico verteranno i prossimi allenamenti.