Jesina, di male in peggio: così la salvezza è un miraggio
Fonte: corriere adriatico
«Quello che mi preme fare sono le scuse a quei tifosi che, pure ad Agnone e nella situazione attuale, erano scesi a seguire la squadra. Un attaccamento alla maglia fuori dal comune, al quale va portato rispetto».
L'ultimo, non arrivato ma rientrato in casa Jesina, Gianfranco Amici, parte dalle scuse. Scuse indirizzate al drappello di sostenitori che domenica è arrivato al Civitelle di Agnone sul 1-0 per gli ospiti e se n’è poi andato in protesta anzitempo, quando l'Olympia, pur con un uomo in meno dalla metà dei primi 45', è riuscita a tornare in vantaggio (finirà 3-1). Ma per il resto e per tutti gli altri, con una situazione sempre più sportivamente disperata e irrimediabile, più che il momento delle scuse e del mea culpa sembra essere quello dello scaricabarile e, chissà, del prepararsi ad abbandonare una barca affondata: settima sconfitta di fila ad Agnone, nona su undici turni, ultimo posto sempre più desolato con appena due punti, -2 dal Cattolica e -8 dal terzultimo posto del Tolentino.
Zero punti con Cuicchi
Una stagione segnata, a meno di improbabili miracoli. Il tecnico Andrea Cuicchi dopo la gara ha avuto parole durissime per squadra e giocatori, parlando di vergogna. Ma anche la cura Cuicchi, sin qui più che curareo almeno alleviare le sofferenze del malato sembra aver avuto l'effetto di ammazzarlo, con una squadra che dal cambio in panchina ha messo assieme quattro sconfìtte su quattro (9 gol subiti dei 20 complessivi) e ad Agnone ha mostrato d'aver mollato al punto da incassare due reti e la sconfìtta in un tempo e mezzo giocato con l'uomo in più. Oggi al Carotti, salvo sorprese, dovrebbe esserci ancora Cuicchi ad attendere alla ripresa un gruppo sul quale ha sparato a zero. Amici si limita a dire: «I problemi vanno affrontati e li affronteremo insieme assumendosi ciascuno, nessuno escluso fra squadra, tecnici e società, le proprie responsabilità».
Sul fronte società
Ma è proprio sul fronte società che resta diffìcile capire dove si voglia andare a parare. Si pensa di smobilitare per concludere coi baby e a suon di ingloriose goleade? Si vuol continuare così e sul mercato, mettendo in campo un impegno economico che, quale che sia, quasi certamente non servirà a evitare la retrocessione? E soprattutto la Jesina. questa Jesina. è davvero una società intenzionata a rispettare gli impegni? 0 è una realtà condannata, oltre che dal punto di vista sportivo, anche da quello economico? Cominciare a fare chiarezza per tempo sarebbe sì un segno di serietà. Presidente Gianfìlippo Mosconi e responsabile amministrativo Giancarlo Chiariotti battano un colpo.