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INCREDIBILE - Maglie rubate e bugie alla Procura, stangata per una capolista di D

di Redazione Notiziario del Calcio

Quello che doveva essere un prestigioso pomeriggio di sport si è trasformato in un caso giudiziario sportivo dai contorni quasi inverosimili. Il comunicato ufficiale n. 271 della Lega Nazionale Dilettanti, reso noto il 19 dicembre 2025, ha scoperchiato un vaso di Pandora relativo a un allenamento congiunto avvenuto mesi fa, il 27 marzo 2025, tra l'Us Grosseto 1912 e la Fiorentina presso il modernissimo centro sportivo Viola Park.

Secondo la ricostruzione della Procura Federale, ai biancorossi era stato messo a disposizione uno spogliatoio abitualmente in uso al club gigliato. Al termine della seduta, tuttavia, alcuni tesserati maremmani dell'epoca avrebbero deciso di portare via con sé del materiale sportivo della società viola – nello specifico diverse maglie da allenamento – senza alcuna autorizzazione. Un gesto che, lontano dal configurarsi come un semplice scambio di cortesia tra atleti, è stato sanzionato come una violazione dei principi di lealtà e correttezza.

Le sanzioni: squalifiche e multe I provvedimenti sono stati puntuali: tre ex tesserati coinvolti nella vicenda, Massimiliano Benucci, Emilio Dierna e Luca Senigagliesi, sono stati fermati per due giornate di gara. Non è andata meglio alla società Us Grosseto 1912, colpita con un'ammenda di 750 euro a titolo di responsabilità oggettiva. Sebbene la vicenda possa apparire come una banale leggerezza da spogliatoio, il codice di giustizia sportiva non ha ammesso deroghe, punendo quello che è stato considerato un vero e proprio "souvenir abusivo".

Il caso Vetrini e le prove video Ancor più spinosa è la posizione del Direttore Generale del Grosseto, Filippo Vetrini. Il dirigente ha subito un'inibizione di due mesi per una motivazione che esula dal materiale sottratto. A quanto si apprende dagli atti federali, Vetrini avrebbe fornito versioni dei fatti non corrispondenti al vero durante le indagini della Procura, avviate in seguito a un esposto presentato lo scorso giugno. Nello specifico, il DG avrebbe indicato come responsabile un calciatore che, in seguito, è risultato del tutto estraneo ai fatti.

A risolvere il rebus sono state le telecamere di sorveglianza interne del Viola Park. Le immagini fornite dalla Fiorentina alla Procura Federale hanno mostrato chiaramente la dinamica dell'accaduto, smentendo le dichiarazioni del dirigente e portando alla pesante sanzione personale per aver cercato di sviare le indagini.

L'intreccio societario: sponsor e club La vicenda assume una sfumatura quasi grottesca se si guarda agli assetti proprietari. La Holding Lamioni, al vertice dell'Us Grosseto, riveste infatti anche il ruolo di sponsor ufficiale della Fiorentina. Un rapporto di partnership e "amicizia" tra club che però non ha impedito l'intervento della giustizia sportiva. Invece di un amichevole scambio di divise a fine allenamento, l'episodio si è concluso con sanzioni ufficiali e inibizioni, chiudendo in modo amaro una trasferta che avrebbe dovuto essere solo un momento di crescita tecnica.


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