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Inchiesta Penalty, ulteriori dettagli: le gare incriminate. C'è anche la C

di Redazione Notiziario del Calcio

L'ambiente sportivo è scosso dai drammatici sviluppi dell'inchiesta denominata "Penalty", che ha portato all'arresto di cinque individui con l'accusa di frode sportiva. Al centro di questo presunto sistema di manipolazione vi è un arbitro, Luigi Catanoso, sospettato di aver sistematicamente alterato l'esito di diverse gare di calcio per garantirsi guadagni illeciti attraverso scommesse truccate.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, guidata da Giuseppe Borrelli, ha rivelato l'obiettivo principale di Catanoso: "condizionare le gare per realizzare guadagni tramite puntate truccate". Secondo quanto riportato dal procuratore, il piano partiva inizialmente dai campionati giovanili per poi estendersi progressivamente alle categorie professionistiche.

L'origine dell'indagine risale a una segnalazione del 2024 da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L'attenzione si era concentrata sui flussi anomali di scommesse riguardanti la partita del campionato Primavera 2 tra Benevento e Cesena, arbitrata proprio da Catanoso.

Su quella singola partita, oltre 40.000 euro erano stati puntati quasi interamente sulla vittoria del Benevento. Il dettaglio più significativo è che 219 delle 288 scommesse totali provenivano da comuni della provincia di Reggio Calabria, tra cui Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi Marina e la città stessa. Le vincite complessive generate da queste puntate hanno superato i 78.000 euro.

Le successive indagini, sviluppate in coordinamento con la Procura Federale Sportiva e la Procura di Firenze, hanno accertato l'uso di conti di gioco intestati a terzi, utilizzati per piazzare le scommesse e incassare i proventi. Gli inquirenti hanno sottolineato come non siano emersi, al momento, legami con organizzazioni criminali strutturate.

Il nome di Catanoso non è nuovo alle cronache. Già nel 2020, durante l'incontro di Serie C Gubbio-Virtus Verona, l'arbitro si accasciò a terra per un presunto malore. Coincidentemente, anche in quell'occasione si registrò un anomalo flusso di giocate provenienti, ancora una volta, dalla Calabria.

Il sistema, descritto dagli inquirenti come ben organizzato, prevedeva scommesse frazionate, un espediente per eludere i controlli delle autorità. Secondo le accuse, questa rete di complicità era destinata a espandersi verso i campionati professionistici maggiori.

Le partite recenti finite nel mirino della Procura, oltre a quella già citata, includono diversi incontri del campionato Primavera:

Hellas Verona-Cagliari

Sassuolo-Verona

Napoli-La Spezia

Salernitana-Entella

Cagliari-Inter

Inoltre, l'inchiesta sta esaminando anche alcune gare del campionato di Serie C:

Pineto-Carrarese

Casertana-Monterosi Tuscia

Pro Sesto-Triestina

Il quadro tracciato dagli investigatori dipinge un quadro di profonda corruzione che, partendo dalle categorie minori, stava tentando di infiltrarsi a livelli più alti, gettando un'ombra sulla lealtà e la trasparenza dello sport italiano.


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