Inchiesta "Doppia Curva": si apre il processo sportivo per Inter e Milan
Un nuovo capitolo si aggiunge all'inchiesta "Doppia Curva" che ha scosso il mondo del calcio milanese. Mentre il 4 marzo inizierà il processo con rito abbreviato per i capi ultras Marco Ferdico e Andrea Beretta della Curva Nord interista e Luca Lucci della Sud milanista, si apre anche il fronte della giustizia sportiva.
Il procuratore federale Giuseppe Chiné ha avviato un'indagine parallela, concentrandosi sui verbali d'interrogatorio dei tesserati di Inter e Milan coinvolti nell'inchiesta sui rapporti tra società calcistiche e gruppi ultras. Nei prossimi giorni, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, verranno nuovamente ascoltati diversi protagonisti: dal centrocampista Hakan Calhanoglu al capitano rossonero Davide Calabria, dall'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi ai dirigenti interisti Javier Zanetti e Giuseppe Marotta.
La questione centrale riguarda i contatti tra tesserati e capi ultras, espressamente vietati dall'articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva. Il comma 10 è chiaro: nessun tesserato può intrattenere rapporti con esponenti di gruppi di tifosi non convenzionati con le società. Le conseguenze potrebbero essere severe: dalla semplice multa fino alla squalifica per i giocatori coinvolti.
Particolarmente delicate appaiono le posizioni di Calhanoglu, che avrebbe incontrato i vertici della Curva Nord nonostante il divieto della società, e di Calabria. Anche la posizione di Inzaghi è sotto esame per una telefonata con i capi ultras nerazzurri riguardante i biglietti della finale di Champions League di Istanbul.
Al termine delle audizioni, che potrebbero estendersi ad altri tesserati dei due club milanesi, la procura federale valuterà eventuali deferimenti. L'inchiesta promette di portare alla luce un sistema complesso di relazioni tra il mondo del calcio professionistico e quello del tifo organizzato, con possibili ripercussioni significative per tutti i soggetti coinvolti.