Grosseto, mister Bonuccelli: «Ho allenato società importanti, ma mai piazze importanti»
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“Ho allenato società importanti, ma mai piazze importanti. Arrivando al Grosseto ho sposato un progetto inedito per me, perché a 55 anni approdo per la prima volta in un ambiente che ha l’obiettivo dichiarato di vincere. Dovremo essere abili nel rimanere tranquilli anche nelle difficoltà che sicuramente si presenteranno, non lasciandoci travolgere dai commenti dei social network o dagli umori esterni. Sia nella sconfitta che nella vittoria dovrà contraddistinguerci la serenità.
Il Direttore Vetrini ha allestito una squadra estremamente competitiva, della quale sono molto soddisfatto.
Il pericolo però è di pensare di aver già vinto il campionato. La Serie D è difficile e riserva sempre delle sorprese. Chiederò ai ragazzi di maturare un profondo senso di appartenenza, cosicché i tifosi si sentano coinvolti vedendo un gruppo che dà il massimo sul campo e che onora la maglia.
Le mie squadre devono correre e dare pressione: questo è il mio credo calcistico, perché se l’aspetto fisico è brillante, anche i valori tecnici emergono. Il Grosseto dovrà raggiungere uno standard di condizione costante per tutto l’anno. La rosa profonda in questo senso ci consentirà di sopperire a squalifiche ed infortuni che caratterizzano il percorso stagionale.
Io ed il mio staff possiamo promettere solo entusiasmo e voglia di lavorare. Prepareremo ogni partita per ottenere i tre punti. Se non ci riusciremo, applaudiremo chi sarà stato più bravo di noi.
Proveremo ad imprimere prima possibile un’identità di gioco chiara, nonostante il gruppo sia interamente formato da calciatori nuovi, che devono amalgamarsi tra di loro.
Abbiamo scelto in primo luogo gli uomini e poi gli atleti, perciò chi ha optato per la nostra causa sa che dovrà accettare le decisioni della società e dello staff, anteponendo l’obiettivo del collettivo a quello personale. Neanche per me sarà un compito agevole ponderare le scelte, perché ho a disposizione un organico di qualità. Riesco a dare il massimo quando mi identifico con il gruppo. Credo maggiormente nella forza dello spogliatoio piuttosto che nei dettami tecnici e tattici.”