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Follonica Gavorrano, Pino: «Pianese banco di prova per le zone alte»

di Michele Caffarelli

Contro il San Donato Tavarnelle è stato uno dei più positivi, portando anche a casa il premio di migliore in campo tra le fila dei biancorossoblù del Follonica Gavorrano.

Antonino Pino ha segnato il gol dell’esordio stagionale in Coppa Italia contro il Tau, ma nella gara di domenica il suo contributo non è bastato per portare a casa una vittoria su un campo difficile.

Pino, che partita è stata quella con il San Donato?

«Nel primo tempo abbiamo un po’ sofferto il loro gioco e anche il campo, che non ci permetteva di sfruttare le nostre qualità al meglio. Nel secondo tempo siamo scesi meglio in campo e abbiamo creato molte più occasioni. Sapevamo di affrontare una buona squadra ma abbiamo provato a portare a casa i tre punti. Poi quando una partita non riesci a vincerla l’importante è anche non perderla».

Che periodo state affrontando?

«A livello personale mi sento abbastanza bene, il mister mi sta dando fiducia e sono contento. A livello di squadra stiamo migliorando sempre di più ogni giorno, ognuno sta mettendo il suo per dare una mano e speriamo che i risultati arrivino».

Nel prossimo turno arriverà la Pianese. Che gara si aspetta?

«Abbiamo subito un avversario tosto come la Pianese, può essere una buona prova per vedere se possiamo fare cose importanti in questo campionato. L’obiettivo è di restare nelle zone alte della classifica, poi si vedrà quello che arriverà in più, pensando partita dopo partita. Per quanto mi riguarda spero di fare più gol possibili per dare il mio contributo alla squadra».

Al Follonica Gavorrano si è subito ambientato quando è arrivato nel mercato invernale, come si trova in questa società?

«Quando sono arrivato lo scorso anno a dicembre mi sono trovato subito benissimo sia con la squadra che con lo staff e la dirigenza. Quest’anno, quando mi hanno riconfermato, non ci ho pensato due volte, perché so di essere in una società seria come è difficile trovarne in queste categorie. Abbiamo fatto un bel gruppo e anche il ritiro di Chianciano è servito molto, ha dato modo di conoscere bene gli altri con cui si convive ogni giorno».


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