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Fermana, Russo ripensa al Fano: "Avremmo potuto vincere"

di Marta Bitti

Negli occhi lucidi di Francesco Russo tutta l’amarezza e l’orgoglio per l’impresa sfiorata dalla Fermana a Fano: era stato proprio l’esterno offensivo classe 1996, ad una manciata di secondi dal 95’, a riportare in parità il risultato del “Mancini” e a riaccendere le speranze di una storica vittoria per i canarini. Lo score personale avrebbe potuto essere ancora migliore per l’ex Reggina e Taranto, se solo avesse capitalizzato meglio quelle due occasioni avute nel corso del match: l’ago della bilancia avrebbe potuto pendere definitivamente nei confronti dei gialloblù. Purtroppo così non è andata, ma questo non impedisce a Russo di tracciare comunque un bilancio positivo di questi mesi all’ombra del Girfalco.

La Fermana ha sfiorato un’impresa storica domenica a Fano. Quanto rammarico c’è in tutta la squadra per non aver completato la straordinaria cavalcata intrapresa con mister Destro e per te personalmente per aver fallito la palla del possibile sorpasso?
"Dopo il mio gol del pareggio sono stato troppo felice, ho pensato che davvero era un segno del destino e che avremmo potuto vincere. Quella palla di testa me la sono sognata domenica notte e me la sognerò per parecchio. L’ho vista all’ultimo, il difensore mi è saltato davanti, pensavo che la prendesse: ho cercato di imprimerle forza, ma purtroppo non sono riuscito a indirizzarla verso la porta. La gara non è andata come volevamo, anche se siamo comunque orgogliosi di quello che abbiamo fatto: l’importante era dare tutto. Noi lo abbiamo fatto, e siamo stati superiori all’avversario per quasi tutto il match, seguendo le indicazioni del Mister. Abbiamo anche creato diverse palle pericolose e c’erano tutti i presupposti per la vittoria: purtroppo anche le decisioni arbitrali ci hanno penalizzato. Questo tipo di incontri sono spesso decisi dagli episodi".

Sei arrivato a Fermo a dicembre: come è stato il tuo approccio all’ambiente canarino, alla città, alla squadra e ai suoi tifosi?
"Il mio approccio è stato ottimo. La città è bellissima e vivibile. Dirigenti e compagni mi hanno subito accolto alla grande ed io fin dal primo momento ho cercato di ripagare la loro fiducia. Posso dire che la Fermana mi ha aiutato a crescere perché venivo da un periodo molto difficile a Reggio Calabria: sono arrivato con tanta voglia di mettermi in mostra e sono abbastanza soddisfatto. I canarini hanno dei tifosi splendidi, che non ci hanno mai fatto mancare il proprio affetto: il loro calore si è notato anche in trasferta dove sono stati sempre al nostro fianco a sostenerci".

Racconta qualcosa di te: atleta e squadra del cuore? Piatto preferito? Passioni oltre il calcio?
"La mia squadra del cuore è ovviamente il Napoli. Di idoli ne ho tanti: Baggio, Del Piero e Totti sono ad esempio dei giocatori che ammiro sia dentro che fuori dal campo di gioco; tra i partenopei ammiro tanto Insigne e Mertens. I miei piatti preferiti sono pizza napoletana e mozzarella, mentre quando non gioco a calcio amo rilassarmi al mare e passeggiare".